Per capire quanto accade oggi, secondo RaiPlay, bisogna impegnare la memoria e tornare anche a quel 17 marzo del 1981, quando Gherardo Colombo e Giuliano Turone, allora giudici istruttori a Milano, fecero eseguire la perquisizione a villa Wanda a Castiglion Fibocchi (Arezzo), residenza di Lico Gelli, nell'inchiesta sul faccendiere Michele Sindona. Fu scoperta quel giorno parte delle liste di appartenenti alla P2. E il podcast su una delle vicende più tormentate della Repubblica, "Lo Stato parallelo", realizzato dall'ex pm di Mani Pulite Colombo per raccontare le indagini sulla Loggia Propaganda 2 si apre con una telefonata di un ufficiale di Polizia giudiziaria al magistrato, in quel momento nel suo ufficio, al quale vien detto che non si trova la chiave di una cassaforte della villa. La chiave della cassaforte, con i nomi di chi si era impadronito dei gangli del potere, saltò fuori. Non invece la chiave dell'intera storia che portò a condanne per Gelli e altri e per vari reati 'satelliti' ma non per la questione principale che, secondo Colombo, se la magistratura milanese avesse potuto esplorare adeguatamente (il procedimento finì su un binario morto a Roma) avrebbe potuto far cominciare Mani pulite già allora. In quelle carte c'era infatti un'annotazione sul Conto Protezione, transito per tangenti, il cui processo finì malinconicamente prescritto alla metà degli anni 2000. Colombo lo ribadisce nella conferenza stampa accanto al presidente di RaiPlay, Elena Capparelli, e la serie, di dieci episodi, anche attraverso testimonianze di persone chiave, ricostruisce l'accaduto e, in particolare, quanto non è ancora stato raccontato sulla Loggia P2, "svelando – raccontato i responsabili del progetto – tutti gli aspetti più controversi del sistema occulto". L'ascolto, forse ancor più della lettura, induce i giovani alla ricerca della memoria tanto che uno dei coautori, Dario Singer, invita il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a far sì che il podcast sia diffuso nelle scuole mentre RaiPlay ha annunciato che nei prossimi farà la stessa operazione anche sulla storia di Fausto e Iaio, i due militanti del centro sociale milanese Leoncavallo, uccisi il 18 marzo del '78 e il cui omicidio è rimasto senza colpevoli. "Abbiamo un milione di applicazioni scaricate, una media mensile di 220mila utenti registrati attivi, 2,7 milioni di stream lineari e, tra il tantissimo materiale pubblicato, 112 podcast originali – sottolinea Capparelli -. Un mercato in crescita, aumentato del 7% nel 2022, passando dai 14,5 milioni nel 2021 a 15,4 milioni nel 2022".
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