Ponte, ponte, strettissimamente ponte. L'obiettivo di Matilde Siracusano, 37 anni, messinese di origine e deputata uscente, candidata ancora per la Camera nel collegio uninominale di Messina per il centrodestra oltreché come capolista di Forza Italia nel plurinominale di Catania-Acireale e in seconda posizione in quelli di Piemonte e Puglia, è proprio quello di dotare la sua Regione e il Paese intero del Ponte sullo Stretto, un'infrastruttura strategica che attrarrebbe in un colpo solo investimenti, lavoro e turismo.
Onorevole Siracusano, il Ponte sullo Stretto è prioritario nel vostro programma?
«È una delle opere essenziali per il rilancio della mia Regione e del Mezzogiorno. I siciliani spendono ogni anno circa 6 miliardi di euro perché manca la continuità territoriale. Una cifra enorme e inaccettabile. Se pensiamo che realizzare il Ponte costerebbe circa 4 miliardi, non ha alcun senso non farlo. Sono certa che con il centrodestra al governo ci sarà una svolta».
Perché così essenziale?
«Unire la Sicilia al resto del Paese non è solo una metafora, ma deve divenire realtà. Oggi i treni veloci arrivano in Campania, e senza il Ponte l'alta velocità non verrà mai realizzata. Alcuni dicono prima le strade e le autostrade e poi il Ponte. È un inganno. Senza una connessione veloce tra la Sicilia e il resto del Paese nessuna infrastruttura all'avanguardia vedrà mai la luce».
Cosa serve subito alla Sicilia, dunque?
«Il primo elemento determinante è, appunto, avere una rete di infrastrutture adeguata. Da qui si innescherebbe un circolo virtuoso che rilancerebbe investimenti, lavoro, e turismo in tutta la Regione. Ma senza un collegamento stabile tra Sicilia e Calabria tutto diventa più complicato. I progetti ci sono, negli scorsi anni, dopo i grandi passi avanti fatti dai governi Berlusconi, è mancata la volontà politica e l'ideologia cieca ha stoppato ogni possibile opportunità di sviluppo. La Sicilia pretende di poter emanciparsi e crescere bene insieme al resto del Paese».
Anche Messina?
«Messina è una città bellissima. In questi anni in Parlamento FI ha portato 100 milioni di euro per il risanamento delle baraccopoli e adesso stiamo avviando, con 20 milioni di euro, il recupero della Zona Falcata, il gioiello della città abbandonato all'inquinamento ed al degrado».
Il centrodestra è l'unica coalizione che può riuscire a realizzare il Ponte?
«Forza Italia e tutti i partiti del centrodestra si sono sempre impegnati per questo. Berlusconi è l'unico presidente del Consiglio che ha avviato i progetti sullo Stretto: se non ci fossero stati Prodi e poi Monti lo avremmo già realizzato».
E del suo impegno passato cosa mi dice?
«Io sono un soldato al servizio della mia città e del mio territorio. Continuerò a portare in Parlamento le istanze dei messinesi e dei siciliani».
Altre cose urgenti da fare?
«Occorre una radicale e coraggiosa riforma fiscale, non possiamo continuare a pagare, cittadini e imprese, le tasse più alte d'Europa. E poi serve più che mai una vera semplificazione burocratica per liberare le energie positive che abbiamo. E infine, ma non per ultima, una riforma della giustizia radicale per una giustizia giusta che faccia bene anche all'economia del Paese».
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