Tra le proposte elettorali di Silvio Berlusconi, che nelle ultime settimane ha implementato la sua presenza sui social e sui media, c'è anche una riforma profonda della burocrazia, troppo macchinosa e arrugginita nel nostro Paese, al punto da essere un freno allo sviluppo economico. In più di un'occasione, infatti, il Cavaliere ha sottolineato l'importanza di sveltire le pratiche per permettere agli italiani di fare impresa e di per progredire il Paese, senza inutili cavilli e lentezze.
"La riforma della burocrazia è una riforma indispensabile affinché l'Italia possa tornare ad essere un Paese in cui si fa impresa, si investe, si fanno utili e si crea lavoro. Per arrivare a questo, dobbiamo assolutamente dire basta alle autorizzazioni preventive, che oggi sono necessarie per far partire qualsiasi attività imprenditoriale. Autorizzazioni, che i Comuni e le altre autorità preposte ci rilasciano con molta difficoltà e con gravi ritardi", ha spiegato Silvio Berlusconi.
La sua ricetta, ribadita nella pillola di programma elettorale quotidiana diffusa sui social, è molto semplice: "Chi vorrà aprire un'azienda o un negozio, chi vorrà costruire o anche solo ristrutturare un immobile, con la nostra riforma potrà farlo senza attese e senza intoppi. Basterà mandare una lettera raccomandata al Comune, o alle altre Istituzioni interessate e si potrà partire subito con i lavori. Naturalmente rispettando le leggi in vigore". Un procedimento che accelera tutte le operazioni e che è potenzialmente in grado di fornire un'importante spinta all'economia italiana, troppo spesso legata alla lentezza di un sistema che prevede una enormità di passaggi che, di fatto, fanno arenare con frequenza i progetti negli uffici tecnici in attesa che vengano rilasciate le autorizzazioni.
Anche il sistema basato su autorizzazioni preventive prevede i controlli, che "verranno solo effettuati a posteriori e qualora dovesse trovarsi qualcosa che non è conforme alla legge, l'interessato avrà a disposizione un tempo ragionevole per mettere tutto in regola. Se questo non dovesse avvenire, saranno comminate delle sanzioni, proporzionate alla gravità della violazione". Dai primi prospetti e proiezioni preliminari effettuati sulla basa di questo sistema, Silvio Berlusconi spiega che "l'Associazione italiana Costruttori ha valutato che con questa riforma l'edilizia potrà ripartire e si creeranno addirittura 800.000 posti di lavoro in più".
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