A un mese esatto dalle votazioni, che si terranno il prossimo 25 settembre, Silvio Berlusconi prosegue con le sue pillole di programma elettorale per spiegare agli italiani quali saranno gli obiettivi che un governo di centrodestra, con Forza Italia come una delle componenti principali, vorrà perseguire. Il Cavaliere ha deciso di non cimentarsi nei classici comizi, perché è stato dimostrato come, al giorno d'oggi, non siano efficaci per aumentare i consensi. I social, strumento preferito da Silvio Berlusconi in questo frangente, invece, permettono di raggiungere un'ampia platea che, in qualunque momento e in qualunque luogo, può guardare le brevi clip che spiegano gli interventi in programma per il centrodestra, tra i quali quelli infrastrutturali per dare nuovo slancio all'economia, soprattutto al sud. E in questo piano di rilancio rientra anche il ponte sullo stretto di Messina, argomento della pillola quotidiana di Silvio Berlusconi, che ha rilasciato nel frattempo anche un'intervista a il Riformista.
La pillola di programma sul ponte sullo Stretto
Il Cavaliere spiega che il ponte di collegamento tra Calabria e Sicilia è "una grande opera che è indispensabile per rendere più unito e più moderno il nostro Paese, un'opera della quale si discute da molti anni ma che purtroppo non è mai stata realizzata", nonostante possa giovare al tessuto economico e sociale locale. "Io ho sempre ritenuto che il ponte sullo Stretto fosse una priorità assoluta e che costituisse uno dei progetti più importanti per il nostro Paese. Non ho cambiato idea. Il ponte rimane una priorità assoluta, non solo per collegare la Calabria e la Sicilia, ma per completare uno dei principali corridoi europei di traffico ferroviario e autostradale", prosegue il Cavaliere.
Nei precedenti governi a guida Forza Italia erano stati fatti passi in avanti in tal senso, "nel 2005 eravamo addirittura arrivati all'aggiudicazione dell'appalto con un bando internazionale vinto da un'impresa italiana", spiega ancora Silvio Berlusconi. Oggi, continua il presidente di Forza Italia, "il ponte sarebbe già da anni una realtà, con costi molto inferiori a quelli che dovremo affrontare ora, se non fosse stato bloccato per due volte dai governi della sinistra. Questa volta non ci fermeranno. Questo è il nostro progetto, questo è il nostro impegno a cui non verremo mai meno".
Quindi, Silvio Berlusconi ha concluso: "Il 25 settembre andremo alle elezioni ed assumeremo la guida del Paese. Potremo quindi dare finalmente il via alla realizzazione del ponte che collegherà la Sicilia alla Calabria apportando benefici non solo a queste due regioni, ma a tutto il sud Italia". Il ponte sullo Stretto, nel progetto di Forza Italia, consentirà "finalmente la realizzazione delle infrastrutture fondamentali per lo sviluppo, dalle autostrade ai collegamenti con treni ad alta velocità, autostrade e ferrovie alle quali 11 milioni di italiani hanno diritto e che aspettano da troppi anni. Vi ho parlato di un'altra delle tante ragioni per cui ci dovete votare, dovete votare per Forza Italia, è un imperativo categorico".
Le coperture per la flat tax
Nell'intervista rilasciata a il Riformista in merito alla copertura finanziaria per la flat tax, Silvio Berlusconi spiega che i fondi "non vengono solo dai tagli, ma dal recupero dell'evasione e dell'elusione, insito nella flat tax, e soprattutto del meccanismo di crescita che si innesterà". Ovviamente, non si tratta di un progetto da attuare nell'immediato, perché "sarebbe demagogia e populismo, che davvero non ci appartengono". Il Cavaliere ha spiegato che "man mano che la crescita innescherà un processo virtuoso che farà bene a tutti, famiglie, imprese, occupazione, entrate dello Stato. Nei cinque anni, ma io spero anche prima, avremo realizzato una vera rivoluzione".
La flat tax è uno strumento utile anche per combattere l'evasione fiscale. "Se lo Stato ci chiede di pagare circa un quarto di quello che guadagniamo con onestà e fatica, dal nostro lavoro, per far funzionare i servizi e aiutare i più deboli, tutti noi lo sentiamo come giusto. Se ci porta via il 50% lo viviamo come un furto, se è il 60%, come spesso accade, addirittura come una rapina", spiega il Cavaliere. Per questo motivo Forza Italia propone "un'aliquota del 23%: rischiare gravi sanzioni, che fra l'altro aumenteremo, per risparmiare così poco sarebbe davvero senza senso. Ecco perché la flat tax ovunque è stata applicata ha fatto emergere molta evasione e molto sommerso. E poi essendo un sistema molto semplice, i controlli anti-elusione sono più facili".
L'alleanza con Salvini e Meloni e l'europeismo
Silvio Berlusconi spiega che, nonostante le differenze con Giorgia Meloni e Matteo Salvini, si trovano in sintonia. "Siamo alleati, appunto, ma siamo partiti diversi, con storie e culture politiche diverse. Se avessimo la stessa opinione su tutto, saremmo un partito unico. Ciò detto, nel centrodestra italiano non esiste nulla di assimilabile a partiti estremisti o sovranisti di altri Paesi europei", ha detto ancora Silvio Berlusconi.
Il Cavaliere ha scelto di inserire nel suo simbolo il richiamo al Partito popolare europeo "perché definisce la nostra identità: il centro, cristiano e liberale, garantista ed europeista, alternativo alla sinistra e distinto dai nostri alleati di destra. L'unico centro possibile con un ruolo politico vero".
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