La grande "ammucchiata" di sinistra sembra destinata a fallire prima ancora di nascere. Non ci sono programmi da condividere e non ci sono idee comuni, solamente la smania di accumulare quanti più voti possibili per tentare di acchiappare una poltrona a Palazzo Chigi. Enrico Letta, Carlo Calenda e Giuseppe Conte sono alla disperata ricerca di un alleato per cercare di sovrastare la coalizione di centrodestra che, invece, appare più compatta e unita che mai. Ci hanno provato a sinistra a minare quel legame ma ogni sforzo è stato inutile perché da quella parte trovano partiti che, seppure ognuno con la propria identità, hanno idee da spartire e visione comune. E mentre nel centrodestra è già stato aperto il tavolo permanente per la sintesi del programma di governo da presentare agli elettori in questa campagna elettorale flash, a sinistra ancora discutono per una poltrona mentre i leader si accapigliano e si mostrano offesi con i possibili e futuri alleati per attirare la loro attenzione.
In questo, Giuseppe Conte sembra essere il più bravo di tutti. Ospite di Radio anch'io estate, programma in onda su Rai Radio 1, il leader del Movimento 5 stelle ha punto Enrico Letta e il Pd, con il quale era alleato fino a meno di un mese fa: "Anche in passato, quando si parlava di alleanze col Pd, ho sempre parlato di dialogo, fondato sui temi e sui programmi. Il Pd non può pensare di umiliare, di mancare di rispetto ai suoi alleati e poi, se si trova in difficoltà, di ritornare da noi e di fare dei cartelli elettorali". Se perfino Giuseppe Conte arriva a dare lezioni politiche, anche se solo di facciata, a Enrico Letta, è evidente che a sinistra ci siano gravi e seri problemi. Il segretario del Partito democratico è impegnato in un noioso tira e molla con Calenda dopo aver scaricato Conte a seguito della responsabilità riconosciuta bipartisan al Movimento 5 Stelle per la caduta del governo Draghi.
In radio, quindi, Giuseppe Conte ha proseguito nel suo affondo contro Enrico Letta, indossando i panni della povera vittima delusa e tradita: "Il Pd deve assumersi di fronte ai suoi elettori le proprie responsabilità, dovrà spiegare ai suoi elettori perché si è comportato come la Lega o Forza Italia, spingendo fuori il Movimento 5 Stelle. Deve spiegare perché ha abbracciato l'agenda Draghi, deve chiarire perché ha accettato persone, penso a Sinistra Italiana, a Fratoianni, che non ha mai votato la fiducia a Draghi". È evidente che quello di Conte si quasi un grido d'aiuto e una richiesta di "ciambella di salvataggio" a Enrico Letta, pur senza dirlo esplicitamente.
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