Era previsto per domenica 14 agosto l'appuntamento del Pd per stilare i nomi dei candidati ma, dopo vari rinvii, i dem hanno concluso il travagliato parto dopo un Ferragosto passato a cercare di comporre il puzzle perfetto. Se le tessere sono state scelte ad hoc per affrontare questa faticosa campagna in salita, il Pd non si è fatto scrupoli a lasciare interi territori senza rappresentanti: è il caso della Toscana, dove Lucca e la piana è rimasta scoperta per la maggior parte. Stessa cosa non vale per i "prescelti", però, al quale il posticino non si nega mai.
È il caso del Senatore della Garfagnana Andrea Marcucci che oggi annuncia: "Sono candidato nel collegio Senato Pisa-Livorno". Una notizia che già era stata rivelata da indiscrezioni e che oggi trova ufficialità nelle dichiarazioni del dem.
Dopo l'endorsment che Marcucci aveva fatto a sé stesso durante un incontro a La Versilia qualche giorno fa, la sua candidatura era quasi scontata: certo c'era da aspettarsi che non venisse piazzato a rappresentare città a caso.
"Se mi candiderò lo farò in uno dei collegi della Toscana – affermava il dem – E' una campagna elettorale difficile per il Pd, non lo nascondiamo. Correttamente uno dà la propria disponibilità e poi la dirigenza regionale e nazionale valuteranno".
E ancora: "Però, oggettivamente, in un momento delicato come questo e con la riduzione dei parlamentari, partecipare a questa corsa mi farebbe piacere. Ho dato tanto alla politica e la politica mi ha dato tanto. Naturalmente preferirei il Senato, perché è un ambiente più confortevole".
Queste le indicazioni che Marcucci rivolgeva al Pd, indicando sé stesso – in nome del paurosissimo taglio dei parlamentari – come scelta saggia e invitando anche i vertici a posizionarlo nell' ambiente "più confortevole" e cioè le poltroncine di Palazzo Madama.
E così è andata, effettivamente: se a livello territoriale le decisioni del nazionale hanno non poco deluso gli affezionati dem, escludendo completamente le proposte avanzate dal Pd di Lucca, che è costretto ad arrendersi all'evidenza di non aver nessuno rappresentante in parlamento, stessa cosa non vale per le eccezioni.
Il paracadute pilotato dai vertici, infatti, non ci ha pensato due volte a sistemare il senatore uscente, accontentando di fatto ogni sua richiesta.
"Inizierò la mia campagna elettorale con spirito di servizio, per un'Italia capace, coraggiosa, libera e solidale – dichiara Marcucci dopo l'ufficialità della candidatura – La sfida che mi attende è complessa ed entusiasmante, avrò bisogno del sostegno di tutti".
I malumori già si fanno sentire in quanto il paracadutato Senatore, con 15 anni di politica alle spalle, non convince né i rappresentanti dei nuovi territori che andrà a rappresentare – se eletto -, né tantomeno i lucchesi che sono rimasti a bocca asciutta.
Il senatore garfagnino a Livorno: sembra un titolo del Vernacoliere ma è realtà. Quella realtà frutto delle dinamiche ormai conosciute dei progressisti e trasformisti per eccellenza – come lo stesso Marcucci definisce il suo partito – .
Ordinaria amministrazione, ormai, per i democratici che nella folle corsa per non perdere il potere hanno dimostrato di essere pronti anche a lasciare non rappresentati pezzi d'Italia in nome di promesse e accordi in favore di salvataggi di emergenza dei prescelti.
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