Il movente della vendetta, la personalità discutibile e la statistica sul numero di morti durante i turni all'ospedale non bastano per dimostrare «oltre ogni ragionevole dubbio» che Daniela Poggiali abbia assassinato Massimo Montanari. Non solo: per la Corte d'assise d'appello di Bologna «manca la prova» che la sera del 12 marzo 2014 il paziente 95enne ricoverato all'ospedale di Lugo, «sia deceduto per morte violenta e non per causa naturale»...Corriere Romagna