LA REGIONE PUNTA SULL'IDROGENO VERDE
Per accelerare la necessaria e urgente transizione energetica la Regione Emilia-Romagna punta sull'idrogeno prodotto da fonti rinnovabili.
L'idrogeno verde è considerato un alleato importante nella decarbonizzazione delle attività più energivore come l'industria chimica, la siderurgia o il cemento.
Secondo diversi studi l'idrogeno verde avrebbe forti potenzialità, fino a coprire entro il 2050 a livello nazionale il 24% della domanda finale di energia e creare 5,4 milioni di posti di lavoro, oltre a contribuire al totale riduzione di 560 milioni di tonnellate di CO2.
L'unico idrogeno sostenibile al 100% e commercialmente praticabile è quello verde cioè prodotto da fonti rinnovabili, e si ottiene attraverso l'elettrolisi dell'acqua in speciali celle elettrochimiche alimentate da elettricità prodotta – appunto - da fonti rinnovabili.
Anche se va detto che l'idrogeno non va bene per tutto, come ad esempio per settori come l'edilizia residenziale.
Sull'idrogeno il governo Draghi vuole concentrare una fetta importante delle risorse del Pnrr e la Regione Emilia-Romagna non ha perso tempo nell'individuare le aree dove concentrare la produzione di idrogeno verde, specie in prossimità di poli produttivi importanti e particolarmente energivori come quello ravennate dove esiste un progetto fra i più avanzati a livello nazionale per un investimento previsto di 1,8 miliardi. Un dialogo costruttivo con le istituzioni e l'allontanamento delle pale eoliche a 20 km dalla costa hanno notevolmente facilitando l'operazione.
Nel Patto provinciale per il lavoro e per il clima che firmeremo nelle prossime settimane con tutto il sistema riminese e con la regione il tema della transizione energetica ricopre un posto centrale.
Io ritengo che anche su scala provinciale riminese, tenuto conto delle nostre esigenze e delle nostre specificità di realtà particolarmente energivora, dovremo impostare una strategia condivisa sulla quale lavorare, per risultati certi e tempestivi.
Riziero Santi