"Ringraziamo chi di noi ha combattuto e combatte ancora. Onore a chi ha servito con coraggio e altruismo, auguri a chi prosegue il suo cammino!". Così Beppe Grillo interviene pubblicamente per esprimere riconoscenza nei confronti di chi non potrà ricandidarsi con il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche.
Alla fine è passata la linea del comico genovese: il limite dei due mandati è stato confermato, senza alcuna deroga neanche a favore dei big. Dunque chi ha svolto già due legislature non avrà la possibilità di tornare in Parlamento tra le fila del M5S. Ma il co-fondatore chiude gli occhi e sogna una vittoria (quale?).
Grillo si autoconvince
Da parte di Grillo è arrivata una sorta di operazione di autoconvincimento, scommettendo sul fatto che i 5 Stelle in fin dei conti potranno sbandierare un trionfo: "Siamo ancora qui, e alla fine vinceremo, perché abbiamo la forza della nostra precarietà. Siamo qui per combattere, non per restare, e questa nostra diversità è spiazzante per gli zombie".
Il comico genovese sul suo blog ha pubblicato un articolo dal titolo "L'Italia si desti". Tra le righe scrive che per alcuni è arrivato il tempo di combattere con la forza della precarietà, ritenuto un mezzo attraverso cui arrivare alla vittoria definitiva contro gli zombie "di cui Roma è schiava". Il tutto accompagnato da un appello finale, con gli occhi rivolti verso un indefinito successo e con un richiamo all'Inno di Mameli: "Stringiamoci a coorte! L'Italia ci sta chiamando".
La stoccata ai fuoriusciti
Grillo non ha fatto mancare una serie di stoccate all'indirizzo di chi ha preferito abbandonare il Movimento 5 Stelle per accasarsi altrove o per fondare un nuovo gruppo politico. Ed è proprio sulla figura degli zombie che ha posto le basi per lanciare frecciatine che, anche se in maniera implicita, sembrano essere rivolte a Luigi Di Maio e a chi lo ha seguito.
"Sapevamo fin dall'inizio di dover combattere contro zombie che avrebbero fatto di tutto per sconfiggerci o, ancor peggio, contagiarci. E così è stato: alcuni di noi sono caduti, molti sono stati contagiati. Compiangiamo chi di noi è caduto e non ha resistito al contagio", è stata la punzecchiatura del co-fondatore del M5S.
Forse l'allusione ironica può rappresentare un monito anche nei confronti di chi in questi giorni ha contestato la conferma del doppio mandato senza eccezioni. Infatti all'interno del Movimento c'è chi avrebbe preferito concedere delle deroghe ai volti noti e più influenti, ma i 5S hanno preferito escludere modifiche di apertura rispetto alle origini.
Non va dimenticato che Giuseppe Conte aveva garantito che a fine giugno ci sarebbe stata una votazione online in merito al vincolo storico. Non solo la scelta è arrivata con oltre un mese di ritardo, ma la decisione finale è stata assunta senza consultare la base (come invece annunciato).
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