Non ci sarà Rocco Casalino tra i candidati 5 stelle per il Parlamento. Preferisce restare a fare il consulente della comunicazione dei gruppi parlamentari grillini, ruolo che certamente gli verrà riconfermato per la prossima legislatura anche alla Camera, dove il capogruppo Davide Crippa gli aveva revocato il mandato subito prima della caduta del governo Draghi, facendogli interrompere il suo contratto annuale da 70 mila euro.
La metà di quanto ha preso finora Casalino, che da parlamentare guadagnerebbe molto meno, dovendo restituire al Movimento parte dello stipendio. "Io ho restituito ai cittadini 300 mila euro, lui ne ha presi 140 mila l'anno, e senza dover sottostare a nessuna regola" ci dice Giuseppe L'Abbate, parlamentare 5 stelle ora passato con Di Maio.
Il nome di Casalino dunque non compare tra i duemila autocandidati che ieri hanno consegnato la disponibilità a partecipare alle parlamentarie del 16 agosto. Tra loro i vicepresidenti Mario Turco, Alessandra Todde e Mario Gubitosa, l'ex ministro all'Ambiente Sergio Costa, l'ex magistrato salentino Francesco Mandoi.
In base all'elenco dei più votati dagli iscritti poi il leader Giuseppe Conte stilerà le liste scegliendo i nomi da candidare nei collegi uninominali e chi nei listini bloccati. La lista degli autocandidati non è ancora stata pubblicata, ma Casalino ha già detto che non ci sarà attraverso una intervista al Corriere della Sera, in cui racconta che dopo non averci dormito quattro notti ha maturato questa decisione per non danneggiare Conte, dal quale smentisce un allentamento: "Nessuna distanza, anzi. Le dico solo che si è comportato come un fratello con me. Ci siamo sentiti fino all'ultimo e mi ha sempre detto di decidere liberamente, ma io purtroppo ho sempre un senso di colpa che le mie azioni possano danneggiare l'immagine di Conte".
L'errore, secondo Casalino, che continua a dichiararsi un tecnico, non va ricercata in scelte comunicative sbagliate come l'esultanza dal balcone quando dissero di aver "abolito la povertà", piuttosto nelle sue origini televisive per cui ancora viene definito come quello del Grande Fratello: "Nel 2013 fui costretto a fare un passo indietro e a rinunciare alla mia candidatura al Consiglio regionale in Lombardia. Ancora oggi, dopo 10 anni di militanza integerrima continuo a essere vittima di uno stupido pregiudizio".
Quanto alla lotta interna dà la colpa "alla visione del tutto miope" dell'ex capogruppo alla Camera Davide Crippa che secondo Casalino: "Ha tarpato le ali all'intera comunicazione, ci ha impedito di volare alto ridimensionando le nostre potenzialità e relegandoci in un angolo. Zero spazio alla creatività e all'estro, che invece sono sempre stati il mio punto di forza e che hanno sempre prodotto grandi risultati».
Questa volta quindi Rocco Casalino non è in lista, ma annuncia la sua candidatura fra 5 anni: "Al prossimo giro ci sarò! Mi auguro che dopo 15 anni di militanza e lealtà al mio partito e a distanza di 30 anni dal Gf, nessuno possa più recriminarmi nulla".
Sicuramente dopo 15 anni ci sarà ancora il Grande Fratello, i 5 stelle non è detto. Ma Casalino potrà partecipare al Gf Vip, e magari questa volta nella Casa si porta pure Conte!
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