Uno tsunami economico e una deriva estremista e anti-democratica. È questo lo scenario catastrofista delineato dalla sinistra nel caso in cui il centrodestra dovesse vincere le elezioni politiche, specialmente se a guidare il nuovo governo dovesse essere Giorgia Meloni. La classica mossa della disperazione per tentare di spaventare gli italiani, che però ormai hanno capito il giochetto del fronte rosso. È stato Guido Crosetto a mettere a tacere i detrattori che attaccano la Meloni con tesi fantasiose e richiami al passato.
Crosetto difende la Meloni
L'imprenditore, intervistato dal Corriere della Sera, ha preso le difese della leader di Fratelli d'Italia che quotidianamente viene bersagliata e presa di mira sul piano personale. A sinistra sostengono che un suo esecutivo metterebbe a rischio la tenuta democratica del Paese, ma su questo Crosetto non ha usato giri di parole: "Definirla un pericolo per la democrazia è una cosa ridicola". Non solo perché è un'accusa che lascia il tempo che trova, ma anche perché una sua eventuale vittoria sarebbe comunque legittimata dagli elettori italiani.
Il co-fondatore di FdI ha inoltre respinto al mittente il solito ritornello della vicinanza della Meloni al mondo del fascismo. "Ma il fascismo è morto 75 anni fa! Viene tirato fuori pretestuosamente. Che senso ha chiederlo a una persona nata 35 anni dopo la fine del fascismo?", ha ammonito Crosetto. Che ha voluto ricordare come – tra le altre cose – Giorgia Meloni sia leader dei Conservatori europei.
L'imprenditore ha puntato il dito contro quel mondo che vuole evitare il successo di Fratelli d'Italia alle urne, sognando dunque di non far governare Giorgia Meloni. La motivazione è sotto gli occhi di tutti: "C'è chi ha paura che dimostri che quel che si diceva impossibile, in realtà si possa fare. Un mondo che difende lo status quo per tutelare i propri privilegi e interessi. Come fanno i parassiti".
Infine se l'è presa con tutti coloro che già hanno sentenziato che un eventuale governo Meloni avrebbe vita breve e che finirebbe in crisi nel giro di pochissimi mesi. "Alcuni amano l'idea di commissariare la democrazia", è la replica di Crosetto ai gufi della sinistra. Che evidentemente appartengono a una "piccola cerchia di migliori" che intende guidare la Nazione "senza sporcarsi le mani con i popoli".
La sinistra è ossessionata
Quella della sinistra è una vera e propria ossessione: i fantasmi della Russia, i pericoli per la democrazia, una politica di estremismi, il ritorno del fascismo, la scomparsa dei diritti civili. Una serie di rischi che il fronte rosso agita puntualmente prima delle elezioni, prendendosela in particolar modo con l'esponente di centrodestra che in quel determinato momento guida il partito con maggiore consenso.
Come scritto da Andrea Indini su ilGiornale.it, la parola d'ordine della sinistra è quella di demonizzare la Meloni. Con la sponda di personaggi famosi, dei volti noti. Vedi l'assist di Chiara Ferragni, così come le uscite anti-Meloni targate dalle cantanti Elodie, Ariete, Giorgia, Loredana Bertè e Levante. E chissà quanti altri sentiranno la necessità di scendere in campo contro il centrodestra. Da qui al 25 settembre c'è ancora tempo per iscriversi tra le fila di chi ha il terrore di perdere.
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