Il 25 settembre è sempre più vicino e la campagna elettorale prosegue incessante. Silvio Berlusconi ha deciso di non risparmiarsi in quella che, per lui, è l'ennesima campagna elettorale da quando ha scelto di scendere in campo nel 1994. Sono passati quasi trent'anni ma l'entusiasmo e la passione di Silvio Berlusconi nel frattempo non sono cambiati e il suo apporto è inevitabile sia un plus per il centrodestra. "In passato ho guidato una campagna elettorale ben fatta, spiegando agli italiani i vantaggi concreti che avrebbero ottenuto da un nostro successo, una campagna che ci ha fatto crescere di 10 punti. È quello che intendo fare anche stavolta", ha detto Silvio Berlusconi in un'intervista rilasciata al quotidiano il Tempo.
La campagna elettorale sui media
L'obiettivo del Cavaliere è quello di raggiungere e convincere gli indecisi del voto, quelli che non sanno nemmeno se voteranno e che, attualmente, rappresentano il partito di maggioranza, essendo quasi il 40% del totale degli aventi diritto. Per farlo, il presidente di Forza Italia ha deciso di condurre una campagna elettorale social, con pillole video quotidiane in cui spiega quello che Forza Italia farà quando sarà al governo. Una scelta che si basa sui recenti studi, secondo i quali gli italiani preferiscono informarsi sui social per quanto concerne la politica e che, da una parte, è anche costretta dal poco tempo a disposizione per organizzare una campagna elettorale sul territorio. E poi, Silvio Berlusconi ha spiegato: "Preferisco usare la televisione e i social, che mi consentono di far conoscere le nostre idee ad una platea molto più vasta".
Il presidenzialismo
Sul premier incaricato in caso di governo di centrodestra vale la regola condivisa che chi prende più voci ha il diritto di sceglierlo. Attualmente, è quello di Giorgia Meloni il partito con maggiori possibilità e il Cavaliere conferma che "come altri esponenti del centrodestra, ha senz'altro l'autorevolezza necessaria per guidare il governo". Sulla possibile squadra di ministri proposta da Forza Italia, Silvio Berlusconi preferisce non sbottonarsi e dichiara che vorrebbe fare qualche nome, anche se ora è troppo presto. Però spiega che "che vi saranno esponenti di partito e figure autorevoli della società civile". Gli argomenti di cui parlare in questa fare della campagna elettorale sono tanti, primi fra tutti le riforme, come quella del presidenzialismo che il Cavaliere rivendica: "È una proposta che ho lanciato io per primo, fin dal 1995, in un discorso alla Camera dei Deputati". Per il presidente di FI, si tratta di un sistema utile a "dare stabilità al sistema" e a "restituire agli elettori la scelta su chi debba guidare l'esecutivo".
I punti chiave del governo
Ma il programma di Forza Italia è molto ampio e ci sono dei punti sui quali il Cavaliere sembra battere più che su altri, come "la lotta contro l'oppressione fiscale, con la flat tax e l'esenzione totale per i primi 13000 euro di reddito, la lotta contro l'oppressione burocratica, con l'abolizione delle autorizzazioni preventive, sostituite da controlli ex post per costruire o avviare un'attività, e infine la lotta contro l'oppressione giudiziaria, con la separazione delle carriere, la riduzione dei tempi dei processi e l'inappellabilità delle sentenze di assoluzione". Ma non mancano i provvedimenti per anziani e disabili, con l'innalzamento della pensione a mille euro per 13 mensilità, e i giovani, ai quali dev'essere garantito un lavoro con paghe giuste, anche in questo caso che partano da almeno mille euro.
La flat tax
Sulla flat tax, Silvio Berlusconi, nel corso dell'intervista fornisce una lezione di economia ai soloni di sinistra che la ostacolano con argomenti scarsi, come lo spettro del default per il Paese. "Antonio Martino ed io abbiamo studiato questo regime fiscale fin dal 1994. Nei 57 Paesi in cui è stato applicato, ha portato solo benefici. Se l'economia cresce, crescono anche le entrate dello Stato, altro che default". Il Cavaliere spiega che "la flat tax riduce la pressione fiscale per tutti e soprattutto per il ceto medio, la annulla per i redditi più bassi, combatte l'evasione e l'elusione". Crea, anche nei cittadini, una diversa percezione delle istituzioni, perché "Se lo Stato ci chiede il 23%, meno di un quarto, dei nostri redditi, la percepiamo come una cosa equa, se ci chiede la metà o addirittura il 60%, lo viviamo come un furto, addirittura come una rapina".
La crisi energetica
Il governo che si insedierà a partire da ottobre dovrà fare i conti con il cosiddetto autunno caldo, a causa dei paventati rincari sul costo dell'energia e dei beni primari. Il rischio è il fallimento per molte aziende, già in difficoltà, e di aggravio della povertà per le famiglie. Silvio Berlusconi, per cercare di limitare i problemi, propone "interventi tampone di tipo fiscale. Ma bisogna anche dare il via immediatamente a un programma che ci metta al riparo, per il futuro, da situazioni di questo genere". Per anni, la sinistra ha impedito la realizzazione di infrastrutture che avrebbero permesso all'Italia di ottenere una buona percentuale di autonomia energetica ma ora non è più tempo per i "no" ideologici ma è il momento di pensare a soluzioni efficaci e green che possano garantire all'Italia una nuova spinta energetica.
L'agenda Draghi della sinistra
Tutto questo è nel programma di Forza Italia e, benché siano tempi che accomunano un futuro governo di centrodestra a quello dimissionario di Mario Draghi, Silvio Berlusconi e gli altri leader della coalizione non si sono mai appropriati di una fantomatica "agenda Draghi", come invece fanno a sinistra. Un mero escamotage elettorale da parte della sinistra priva di idee, "uno slogan, uno di quei termini del linguaggio politico che in realtà significano molto poco", ha spiegato Silvio Berlusconi. L'eredità lasciata dal governo guidato da Mario Draghi è grande e il Cavaliere, infatti, ribadisce che "il nuovo governo di centrodestra dovrà continuare le molte cose buone avviate dal governo Draghi. Questo io l'ho sempre detto, anche prima della crisi di governo".
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