"È palesemente assurdo imputarmi un atteggiamento ostile verso il Presidente Mattarella". Silvio Berlusconi torna a stigmatizzare con forza le accuse ricevute da sinistra a seguito di alcune sue considerazioni sul presidenzialismo. Lo fa, ancora una volta, mettendo le cose in chiaro (come già aveva fatto in un'intervista al Giornale) e rispedendo al mittente le polemiche strumentali. "Sono amareggiato, e per una volta permettetemi di dire anche profondamente indignato, per la mistificazione in atto da parte della sinistra delle mie parole", ha scritto il leader di Forza Italia in una lunga nota pubblicata sui propri canali social. "Evidentemente al Partito Democratico e al suo leader non rimangono altri mezzi che quello di falsificare la realtà", ha poi aggiunto.
Berlusconi ha così definito "palesemente assurdo" il solo fatto che qualcuno gli avesse attribuito un atteggiamento ostile al capo dello Stato, nei confronti del quale – ha precisato – "ho sempre manifestato, in pubblico e in privato, rispetto istituzionale e stima personale". Poi il Cavaliere è tornato al cuore del suo ragionamento politico sul presidenzialismo, disinnescando nuovamente le speculazioni degli avversari. "Basta ascoltare la registrazione della trasmissione di Radio Capital per smontare l'inganno della sinistra. Io mi sono limitato a rispondere a una domanda con una considerazione ovvia: il Capo dello Stato – e con lui anche il Governo e probabilmente lo stesso Parlamento – di fronte ad un profondo cambiamento costituzionale deciso dal Parlamento, delle regole e degli assetti istituzionali, dovranno essere rinnovati in base al nuovo dettato costituzionale. I tempi e i modi nei quali questo dovrà avvenire saranno ovviamente regolati da norme transitorie. Il Presidente Mattarella naturalmente sarà il garante autorevole di un'ordinata transizione", ha spiegato il presidente di Forza Italia.
E ancora, Berlusconi ha definito le proprie parole "tanto lontane erano da qualunque significato ostile nei suoi confronti" di Mattarella. "Questa è la realtà. Autorevoli costituzionalisti di sinistra, come Michele Anais, hanno dato atto della ovvietà e della correttezza delle mie affermazioni", ha quindi sottolineato, senza nascondere la propria amarezza per quel travisamento che portato a 24 ore di polemiche sul nulla. Poi l'ex premier ha strigliato Enrico Letta, che più di altri aveva gettato benzina sul fuoco, alimentando le tensioni. E qui il Cav ha evidenziato la titanica contraddizione del leader dem. "Ha il coraggio di criticare me, falsificando le mie dichiarazioni, dopo essersi appena alleato con chi invece, come Luigi Di Maio, aveva addirittura chiesto l'impeachment, la messa in stato d'accusa di Mattarella per attentato alla Costituzione", ha ricordato Berlusconi.
Il Cavaliere ha infine denunciato: "Il tentativo del Pd è quello di trasformare la campagna elettorale in uno scontro polemico, probabilmente per coprire la loro povertà di contenuti e le loro profonde divisioni. Ma questo fa male all'Italia". Invece, ha osservato l'ex presidente del consiglio, in una vera democrazia, livore e menzogne non hanno nulla a che fare con il confronto delle idee e dei programmi. "Ma non si illudano, i signori della sinistra: gli italiani non si fanno più ingannare", ha concluso.
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