Vertice tra il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. L'obiettivo dell'incontro è trovare soluzioni diplomatiche al conflitto tra Mosca e Kiev e discutere sul funzionamento dei corridoi nel Mar Nero per l'esportazione di cereali dai porti ucraini.
Il presidente turco è in viaggio verso Leopoli, nell'ovest dell'Ucraina. Lo rende noto l'agenzia Anadolu secondo cui dopo un incontro bilaterale con Zelensky e un trilaterale a cui parteciperà anche Guterres è prevista una conferenza stampa congiunta.
Intanto la nave 'I Maria' è partita oggi dal porto di Chornomorsk in Ucraina carica di cereali. Lo rende noto il ministero della Difesa turco annunciando che altre quattro imbarcazioni si dirigeranno verso i porti ucraini dove hanno in programma di caricare grano da esportare.
La guerra della Russia contro l'Ucraina ha raggiunto un "punto di stallo strategico". Lo ha affermato Oleksiy Arestovych, alto consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, in un video ripreso dal Guardian. "Le forze russe hanno ottenuto solo progressi minimi e in alcuni casi siamo avanzati rispetto al mese scorso. Quello che stiamo vedendo è uno 'stallo strategico'", ha spiegato Arestovych.
IL PUNTO DAL FRONTE
La Russia ha dichiarato che l'Ucraina sta dispiegando forze nell'area di Zaporizhzhia e prevede di lanciare attacchi di artiglieria sull'impianto dalla città di Nikopol domani, quando il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, dovrebbe visitare Odessa. "La colpa delle conseguenze (degli attacchi) sarà attribuita alle forze armate russe", ha affermato il ministero della Difesa russo puntando il dito contro Kiev, accusata di preparare una "provocazione" presso la centrale con l'intento di far ricadere su Mosca la responsabilità "di creare un disastro allo stabilimento". La Russia ha inoltre negato il spiegamento di armi pesanti nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. "Le truppe russe non hanno armi pesanti né sul territorio della centrale, né nelle aree circostanti. Ci sono solo unità di guardia", ha precisato il ministero in una nota.
Intanto sale a quattro il bilancio dei morti dopo gli attacchi russi sferrati stamattina nella regione di Kharkiv contro la città capoluogo e un altro centro nell'oblast orientale dell'Ucraina, mentre ammonta a 20 il totale dei feriti. Lo ha reso noto il governatore Oleg Synegubov, capo dell'amministrazione militare regionale. Synegubov ha precisato che otto missili lanciati dalla Russia intorno alle 4.30 del mattino (ora locale) hanno colpito i distretti a ovest e a nord di Kharkiv. Nel distretto di Slobidskyi, "uno dei missili ha colpito un dormitorio di quattro piani. L'edificio è parzialmente distrutto. All'inizio, sono morte due persone e 18 sono rimaste ferite, tra le quali due bambini", ha aggiunto il governatore, dicendo che informazioni più dettagliate sono in fase di verifica. Synegubov ha detto che, con un attacco separato, un missile russo ha colpito Krasnograd, città ubicata circa 100 chilometri a sud-ovest di Kharkiv , distruggendo diversi edifici, uccidendo due civili e ferendone altri due, tra i quali un bambino di 12 anni.
AUSTRALIA NEGA ALLA RUSSIA IL SITO PER LA NUOVA AMBASCIATA
L'Australia ha negato un sito precedentemente assegnato alla Russia per una nuova ambasciata a Canberra. Tale decisione arriva dopo il mancato completamento della costruzione a 14 anni dall'acquisizione del luogo e per il timore di un coinvolgimento dei servizi segreti russi nelle installazioni tecnologiche. Lo riferisce il giornale The Australian, precisando che la National Capital Authority ha dato alla Federazione Russa 20 giorni di tempo per sgomberare il sito, che sarà riportato nell'area disponibile per le rappresentanze diplomatiche. Il quotidiano riporta che l'ambasciata aveva provato ad utilizzare i propri contractor negli ultimi due anni per controllare il lavoro delle imprese locali, ma il dipartimento degli Affari interni ha negato loro l'ingresso, sostenendo che il personale includesse membri dei servizi segreti. La decisione segue le sanzioni imposte dal governo australiano su più di 500 società e cittadini russi dopo l'invasione dell'Ucraina.
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