Non sarà la "Hollywood contro Donald Trump" del 2016 ma anche il Italia c'è un impressionante coretto dei vip che si sta coalizzando contro la principale candidata alla vittoria elettorale del 25 settembre: Giorgia Meloni.
Personaggi pubblici come Elodie, Chiara Ferragni, Loredana Bertè, Levante, La Rappresentante di Lista, Giorgia, Vanessa Incontrada hanno mostrato il pollice verso alla leader di FdI nel pieno della campagna elettorale, gettando la maschera e mostrando la loro natura di "artisti militanti". Al coro si è aggiunto un nuovo soprano: Monica Guerritore.
Mentre partecipa al Festival Internazionale di Capri, l'attrice e scrittrice romana, o meglio, di quell'enclave romana rinchiusa nella ZTL che si emoziona ogni volta che vede il simbolo del Partito democratico, ha rilasciato un'intervista a La Stampa bocciando la Meloni come possibile nuovo premier. Anzi, bocciandola in toto. Ma nella sua disamina politica la poco radical e molto chic Guerritore non lesina contraddizioni anche comiche.
Dice: "Il fatto che sia donna o uomo è ininfluente rispetto al dato gravissimo che questa persona abbia contribuito, in un momento storico drammatico, a buttare giù un governo sei mesi prima della sua fine naturale. Un governo che stava lavorando bene in uno scacchiere geopolitico molto complesso. Una grave complicità in un'azione che ha fatto un gran male al nostro Paese. Io credo che per diventare premier si debba innanzitutto essere responsabili".
"Questa persona", come la chiama lei, si è da subito posizionata all'opposizione rispetto al governo Draghi, e FdI è stato l'unico partito a permettere che le componenti di maggioranza e opposizione previste costituzionalmente in ogni Paese che non sia la Corea del Nord venissero salvaguardate. Per quanto si possa appoggiare l'operato di un premier, è davvero esilarante lamentarsi del fatto che la sua opposizione lavori alla critica e che faccia, cioè, il suo lavoro. Piuttosto, la Guerritore dovrebbe prendersela con chi, dall'interno, a Draghi ha tolto il supporto. Come il Movimento 5 Stelle che, a proposito di "responsabili", è guidato da un ex premier: Giuseppe Conte. A quanto pare, quindi, per entrare a Palazzo Chigi la responsabilità non è un requisito nemmeno ora.
Bellissima poi la sottesa bocciatura alle "quote rosa": "Il fatto che sia uomo o donna è ininfluente". Certo, quando bisogna spingere in alto le donne progressiste bisogna prevedere norme femministe, quando una donna emersa senza le quote rosa è di destra il genere non conta più e deve essere abbattuta proprio come fosse un uomo di destra.
Ma chi sarebbero, secondo la Guerritore, i responsabili? "C'è il Pd, ha dato sostegno a un progetto che ci aveva tirato fuori da una situazione drammatica. Non butterei a mare equipaggio e capitano di una nave in piena tempesta". Il Pd, ovviamente. Lo stesso Pd che con cui il suo attuale marito, l'ex presidente Rai Roberto Zaccaria, è stato eletto alla Camera dal 2004 al 2013 (prima con la Magherita e poi col Pd). Alla faccia del conflitto di interessi, ogni scarrafone è bell'a mamma soja.
Immancabile poi l'attacco a Matteo Salvini: "Un signore che ha un contratto firmato con Putin e questo signore è nell'alleanza di destra". Ma la cosa straordinaria è che Guerritore denunciando le presunte ingerenze russe che definisce "un fatto reale" in pratica confessa l'esistenza di pressioni internazionali sull'Italia, seppur di altra provenienza: "In fondo lei [la Meloni, NdR] è stata solo un cattivo ministro della gioventù in un governo terribile. Quando non sarà più all'opposizione le arriveranno mazzate da ogni parte. Con gli speculatori e lo spread impazzito finiremo in serie C".
Siano benedette, allora, le ingerenze di carattere finanziario che intendono rovesciare i governi democraticamente eletti. Se sono di destra. E sulle ricadute sull'Ue della guerra in Ucraina dice: "Metteremo calze di lana e piumoni sul letto. Abbiamo vissuto per troppo tempo con i caloriferi al massimo e le finestre aperte inquinando il mondo. E la storia ci ha detto di calmarci. E sono anche contenta che così ci libereremo da una dipendenza".
Ringraziandola per la seconda persona, è davvero poco probabile che a casa Zaccaria-Guerritore si indosseranno calze di lana. Al contrario di ciò che rischia di accadere dentro le stanze da letto di centinaia di migliaia di famiglie che il freddo lo patiranno sul serio e che sono le stesse che, da un bel pezzo, hanno smesso di votare Pd.
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