(ANSA) – NAPOLI, 30 SET – Per provare l'estraneità ai fatti
contestati "abbiamo dovuto vendere delle proprietà, servono
altre risorse ma non ne abbiamo più". A professare, sulla stampa
colombiana, l'innocenza del marito, è Lyda Valenzuela, moglie
dell'ex calciatore colombiano Antony De Avila Charris, 58 anni,
piuttosto noto a livello mondiale per avere preso parte con i
colori del suo Paese a ben due mondiali ma anche per essere
ritenuto un narcotrafficante di "caratura".
Per quest'ultimo motivo l'ex calciatore è detenuto a Napoli,
dopo essere stato arrestato dagli agenti del commissariato
Vicaria Mercato del capolupogo partenopeo, in piazza De Nicola,
a Porta Capuana, il 21 settembre 2021.
"Mi sono stancata di bussare alle porte, – dice ancora la
consorte di De Avila – di chiedere aiuto a tante persone, ex
giocatori che condividevano con Anthony, dirigenti, allenatori ,
tifosi, politici. Hanno detto che ci avrebbero aiutato, ma non
si sono più fatti vedere. Altri non rispondono nemmeno al
telefono. Mi sento sola. Quell'amore che hanno professato ad
Anthony quando era un giocatore e dopo il suo ritiro non lo
vedo".
De Avila, difeso dall'avvocato Fabrizio De Mario, sta scontando
una sentenza passata in giudicato comminata proprio per reati
connessi al traffico di grosse quantità di sostanze
stupefacenti.
Secondo gli inquirenti l'ex calciatore era legato al cartello di
Cali dove ricopriva un importantissimo ruolo di primo piano,
quello di garante: era lui a decidere se la cocaina dovesse o
meno arrivare in Italia.
De Avila venne arrestato nel lontano 2001 e restò in cella per
diversi giorni prima di essere scarcerato. Da quel momento si
sono perse le sue tracce, fino al 21 settembre dello scorso
anno, quando la Polizia di Stato, lo ha identificato e
arrestato, notificandogli un provvedimento di cattura emesso
dalla Procura Generale proprio per traffico internazionale di
stupefacenti. (ANSA).
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