(ANSA) – ROMA, 28 SET – "Dialoghi pubblici tra arbitro e
assistenti possono funzionare? Se lo facciamo come il rugby sì,
nella F1 sono filtrati. La prima cosa che verrebbe chiesta
sarebbe cosa è stato tagliato. È complesso, chi sta in campo e
chi sta fuori deve avere una preparazione comunicativa adeguata.
Stiamo migliorando tantissimo, anche rispetto all'anno scorso,
ma ci vuole ancora tempo. Da parte degli arbitri c'è apertura
totale. Non ci sono segreti. Il problema di trasmettere live è
che non c'è un filtro. Quello che avviene in campo lo sentirebbe
il mondo intero". Coì Gianluca Rocchi, designatore dell'Aia, a
margine del Social Football Summit in corso allo stadio Olimpico
di Roma. "Perché nel rugby è possibile? C'è un'altra cultura di
come lavora l'arbitro, c'è meno stress con un sistema diverso.
Gli arbitri italiani stanno lavorando molto per andare verso una
comunicazione che sia ascoltabile da tutti, ma stiamo facendo un
percorso di crescita. Oggi non potrei mandare un audio live,
perché il livello non è ancora adeguato, ma stiamo lavorando
tantissimo. Stiamo facendo un lavoro di formazione enorme, in
alcuni casi frenarsi non è semplice perché rischi di limitare la
tua spontaneità e diventerebbe un problema al contrario", ha
aggiunto. "Quanto tempo ci vorrà? Dipende dai risultati, quando
ci rendiamo conto di essere pronti. Poi servirà comunque
un'autorizzazione generale della Fifa, non possiamo fare come ci
pare. L'importante sarà farsi trovare pronti quando sarà il
momento", ha concluso. (ANSA).
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