Oltre 200 cartelle fitte fitte e 41 temi trattati – rispetto ai 15 punti del documento sottoscritto dagli alleati – a meta' strada tra la "lenzuolata" di riforme di bersaniana memoria e l'inarrivabile record delle 281 cartelle dell'Unione del 2006. E' il programma di governo della Lega.
Nell'introduzione i pilastri del partito di Matteo Salvini: il primo e' la "questione federalista", per "ridare centralita' al tema dell'autonomia differenziata", poi quella "liberale". "E' dal 1995 che l'Italia attende il completamento di un'autentica, grande riforma liberale, che rilanci l'iniziativa imprenditoriale e quindi l'economia nel suo complesso; e' giunta l'ora di attuarla". Terza questione, quella "sovranista". "Occorre ri-bilanciare il rapporto fra poteri sovranazionali e poteri nazionali, e l'Italia deve ricominciare a perseguire, con visione e determinazione, i propri legittimi "interessi nazionali". Infine, la "questione repubblicana": "la caduta del senso civico e del valore della "res publica" e' sotto gli occhi di tutti, e' necessario ricostruire e rivalorizzare entrambi, partendo innanzitutto dalla scuola e dall'educazione". Il programma leghista entra minuziosamente nei dettagli marcando la propria azione politica, comune ma distinta da quella del centrodestra nel suo complesso.
Salta oggi agli occhi il capitolo dedicato al "presidenzialismo" che il partito di Salvini vuole "alla francese". C'e' poi un deciso aumento del ricorso all'uso dei contanti il cui tetto viene portato a 10 mila euro. Non saranno poi sciolti interi Consigli comunali per infiltrazioni mafiose: decadra' infatti, secondo il programma leghista, solo il consigliere colluso.
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