Non è un mistero che Francesco Guccini abbia sposato la causa rossa. In passato aveva già fatto delle uscite per pungolare il centrodestra, come la rivisitazione di Bella Ciao contro Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il cantautore si definisce un "anarchico libertario". Voterà a Bologna per il Partito democratico, dando la preferenza a Pier Ferdinando Casini. Con la paura che il sentimento popolare possa battere a favore del centrodestra poiché, a suo giudizio, l'Italia rischia di tornare indietro.
Guccini attacca la Meloni
Guccini, intervistato da La Repubblica, si è detto molto preoccupato per le sorti del Paese qualora dovesse trionfare la coalizione formata da Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi moderati. E ovviamente non ha fatto mancare un attacco a Giorgia Meloni, da tempo finita nel mirino dei vip rossi che non perdono occasione per attaccarla sul piano personale. E anche il cantautore non si è esentato da questo: "L'origine non si dissimula, alla fine viene fuori. Ha notato com'è violenta nei comizi? Urla continuamente".
La presidente di Fratelli d'Italia è stata accusata di avere "due facce" per via degli ammiccamenti a Vox e al contempo per le rassicurazioni sull'alleanza atlantica ed europeista. Per criticarla ha ricacciato una massima dei contadini di Pavana, che "definivano questo atteggiamento da uova e da latte". Dunque sostiene che "più o meno recita due parti in commedia".
Per Guccini il grande consenso previsto per la Meloni è da ricondurre alla volontà degli italiani di cambiare, di provare una novità politica dopo i trascorsi con Renzi, Letta, Grillo e Salvini. Per lui si tratta di "innamoramenti di pancia" che sono destinati a sfiorire a stretto giro. "Gli elettori in democrazia hanno sempre ragione. A loro dico: 'Godetevela!'", ha risposto rispetto all'ipotesi che la leader di FdI possa diventare il prossimo premier.
La solita retorica
Ovviamente Guccini non poteva non cavalcare la solita retorica a cui ci ha abituato il Partito democratico, che in questa campagna elettorale è si è mostrato più che mai ossessionato dal presunto ritorno del fascismo e dall'ipotetica vittoria del centrodestra. Il cantautore teme che al governo si possa imboccare la strada di una "involuzione sui diritti e sulle libertà personali" che potrebbe portare a una "regressione conservatrice". Senza far mancare la classica tesi strampalata: "Vogliono mettere in discussione il rapporto con l'Europa, come rivela l'appoggio a Orbán, un grande reazionario".
Va detto che la Meloni ha chiarito di non voler mettere affatto in discussione il diritto all'aborto: l'intento è semplicemente quello di offrire un'alternativa alle donne che vogliono evitare questa strada. Nessun obbligo. Altra balla rossa. Di recente anche Letta ha sostenuto che gli avversari vorrebbero disfare l'Ue. Andare in Europa con una postura che tuteli il proprio Paese è un tentativo di far implodere l'Unione? A sinistra sono fermi ancora agli spot e agli slogan.
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