Il Movimento 5 Stelle si è reso protagonista di un processo di trasformazione totale rispetto alle origini. Una serie di metamorfosi che l'ha portato ad assumere connotati per certi aspetti del tutto differenti rispetto alla propria nascita. Lo snaturamento ha toccato diversi ambiti, ma in realtà sono due gli eventi principali che hanno segnato il destino del M5S: la lite tra i due co-fondatori e un sondaggio segreto per evitare la rottura definitiva a luglio 2021.
La lite Grillo-Casaleggio
Di certo una data resterà inscalfibile: l'11 marzo 2016. Il giorno che probabilmente più di tutti ha avuto un impatto sulla storia del Movimento. A raccontarlo è Emanuele Buzzi, che nel suo libro Polvere di stelle (in libreria da domani per Solferino) svela retroscena e dettagli della galassia pentastellata. Tra le altre cose dà conto di un litigio tra Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, che sarebbero arrivati ai ferri corti poco prima del decesso del guru.
A marzo di quell'anno si parlava di diverse possibilità. Nello specifico si prendevano in considerazione due strade: un passo indietro formale da parte del comico genovese o un cambiamento (un allargamento) dei vertici. "Casaleggio uscì dall'ufficio dell'azienda che portava il suo nome con una faccia ancora più cupa del solito […] I cinque membri del direttorio, capeggiati da Luigi Di Maio, lasciarono la sede con atteggiamento furtivo", si legge sul Corriere della Sera che oggi ha anticipato i contenuti del libro di Buzzi. La ricostruzione del giornalista dimostra bene quanto i rapporti fossero ormai non proprio idilliaci. Era accaduto qualcosa di assoluta importanza.
Ai tempi si parlava di una presunta telefonata furibonda tra Grillo e Casaleggio dai toni durissimi. Anche se in tal senso non sono arrivate conferme ufficiali. E dunque si resta alle indiscrezioni di una chiamata in cui si sarebbe consumato il "vaffa", in cui si sarebbe arrivati alla presa d'atto che le posizioni fossero distanti. Alla base della discordia ci sarebbero state alcune decisioni ai vertici del partito.
Il sondaggio per la tregua con Conte
Nell'ampia ricostruzione di Buzzi trovano spazio anche altri aneddoti: dalle feroci correnti interne ai rapporti con Virginia Raggi passando per le discussioni sui soldi, sono diversi i fronti che hanno fortemente animato il dibattito nel mondo 5 Stelle. Si parla anche di un sondaggio segreto che portò Beppe Grillo e Giuseppe Conte a siglare la pace, evitando così il divorzio definitivo che avrebbe avuto un urto sul nuovo corso del Movimento.
Il 15 luglio 2021 il comico e l'ex premier si erano incontrati a Marina di Bibbona per sancire il patto della spigola. Una tregua dopo settimane di tensioni. Conte aveva elaborato la bozza del nuovo statuto, che però aveva riscontrato le perplessità di Grillo. Che a sua volta aveva accusato l'avvocato di non avere visione politica, capacità manageriali, esperienza di organizzazioni e capacità di innovazione. Poi la pace improvvisa. Quanto reale, nei fatti, non si sa.
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