In questa manciata di giorni che mancano al 25 settembre, giorno in cui gli italiani sono chiamati alle urne per rinnovare il parlamento, i più impensabili stanno alzando la testa con accuse improbabili e, spesso, improponibili. L'ultima in ordine di tempo a sventolare lo spettro del fascismo e ad alimentare l'odio contro Giorgia Meloni è stata Eva Klotz, la pasionaria del Sudtirol, figlia di Joerg, attivista indipendentista e autore di diversi attentanti dinamitardi. È la prima firmataria di una lettera aperta alle istituzioni e ai media austriaci in cui si paventa il rischio fascismo in Italia in caso di vittoria di Giorgia Meloni alle prossime elezioni.
La leader di Fratelli d'Italia viene definita come "lupa fascista travestita da pecora" e anche lei va a far riferimento in modo strumentale e ideologico alle dichiarazioni di una 18enne Giorgia Meloni, oggi più che 40enne, che definì Benito Mussolini "un buon politico". Ovviamente, le reazioni a queste affermazioni di Eva Klotz non si sono fatte attendere e a replicare all'indipendentista ci ha pensato il coordinatore di Fratelli d'Italia a Bolzano, nonché candidato alle politiche del 25 settembre, Marco Galateo. "Se guardassimo il passato di Eva Klotz vedremmo attentati all'unità nazionale, le sue parole oggi esprimono solo odio verso una Nazione che tratta la minoranza locale meglio di chiunque altro nel mondo", ha attaccato Galateo, che ha poi definito le parole della Klotz "irresponsabili che istigano all'odio etnico".
Le sue parole trovano per altro conferma in quanto accaduto solo pochi giorni fa proprio nel Sudtirol, dove da sempre si registrano atti eversivi contro lo Stato italiano. "Tre giorni fa la bandiera italiana è stata strappata al confine con l'Austria a Brennero e questa notte vandali hanno cancellato la scritta Italia con spray nero", ha detto ancora Galateo. Secondo il coordinatore, le parole del documento sottoscritto anche da Eva Klotz, "ricordano l'inizio della stagione degli attentati degli anni '60". La linea di Fratelli d'Italia davanti a queste provocazioni, atte solamente a fomentare odio e a creare un po' di movimento per attirare l'attenzione su di sé, è chiara: "Non risponderemo alle provocazioni, ma difenderemo il diritto di tutti di conservare la propria identità". Quindi, Galateo si è rivolto alla Klotz e a tutti quelli che la seguono: "Chiedo immediatamente di interrompere questo tipo di comunicazione aggressiva e violenta, che rischia di armare le mani di qualche folle".
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