Da un lato la tradizione, dall'altro la novità. Una trentina di chilometri separano Pontida da Monza in Lombardia e lì oggi, in contemporanea alle 10, Lega e Pd si sfideranno a distanza. Sul "sacro suolo" bergamasco scelto da Umberto Bossi nel '90 per il raduno del Carroccio che fu, Matteo Salvini tornerà dopo un silenzio di 3 anni. Alla stessa ora Enrico Letta e il Pd dei sindaci saranno nella Monza strappata a giugno, a sorpresa, al centrodestra. Il 'capitano' la butta sull'ironia e l'ospitalità, pronto a offrire al rivale pane e salamella se volesse fare un salto: "Non possiamo offrirgli le sciccherie di Capalbio, noi siamo gente alla buona ma quello c'è". E poi gli riserva una mezza stoccata sui numeri: "Noi a Pontida porteremo alcune decine di migliaia di persone, spero che Letta possa fare altrettanto".
Così per la prima volta in questa campagna elettorale, la competizione si sposta dal duello Letta-Meloni a quello Letta-Salvini. A metterli in contrapposizione c'è, evidente, il rapporto con Mario Draghi, specie dopo le staffilate che ieri il premier ha riservato soprattutto alla Lega, nella sua lunghissima conferenza stampa. Letta non ha dubbi sul sostegno all'ex banchiere: "Ieri non ne ha sbagliata una: dai pupazzi a tutte le altre cose che ha affrontato". Agli antipodi e più amaro Salvini: dice di non aver sentito il presidente del Consiglio. Poi lo attacca sul caro bollette, vera emergenza, a suo avviso. Intanto sulle due manifestazioni c'è silenzio dal Nazareno, se non la 'chiamata alle armi' che il leader del Pd ha anticipato ai 'suoi' nei giorni scorsi, invitandoli a essere numerosi proprio per la contemporaneità della manifestazione.
Letta quindi non nega la coincidenza, anzi ne fa punto di forza.
"Saremo in una città dove abbiamo vinto noi, ribaltando tutti i pronostici – sottolinea – Una scelta con cui il Pd intende rimarcare le differenze con le destre". Insomma niente derby del nord. Né ampolle o folklore, ma solo fasce tricolore e molte idee concrete nate dall'esperienza di sindaci che, usciti dal perimetro ristretto della ztl, amministrano ora tanti piccoli comuni.
Di certo a una settimana dal voto, tra le piazze di Monza e Pontida sarà una prova di forza anche visiva. Per la Lega in realtà il raduno, fermato dal covid per due edizioni, è annunciato da mesi. Nei giorni scorsi solo il brivido della coincidenza dei funerali della regina Elisabetta (poi fissati il 19 settembre) ha fatto temere alcuni che Sua maestà potesse offuscare l'appuntamento leghista. Per i Dem, invece, la scelta è dettata dalle elezioni: quelle di giugno che hanno ribaltato il primo turno delle comunali stoppando il sindaco uscente del centrodestra, Dario Allevi a favore del prof di liceo Paolo Pilotto. E ora le Politiche del 25 settembre. Così in pieno tour elettorale è nata l'idea "I Comuni per l'Italia" a Monza: in piazza Roma si alterneranno una quindicina di sindaci, da Beppe Sala di Milano al fiorentino Dario Nardella dal bergamasco Gori a Tommasi di Verona, passando per Antonio Decaro, presidente nazionale Anci. In chiusura parlerà Letta. Stesso schema, più o meno, a Pontida. Sul palco piazzato sullo storico pratone ci saranno governatori, ministri, capigruppo parlamentari del partito con il sigillo finale di Salvini, previsto a mezzogiorno. "Pontida è la più grande iniziativa di massa e di popolo di questa campagna elettorale", dice lui orgoglioso. E preannuncia "centinaia di pullman, treni, gente che arriva in aereo, colonne di biker e gente che arriva in bici". Atteso anche il Senatur, Umberto Bossi. Per la Lega è un grande ritorno. Negli archivi il raduno è fermo al 15 settembre 2019.
Dieci giorni prima Salvini aveva lasciato il Viminale dopo la sfiducia a Conte ed era appena nato il Conte bis. Sul palco un 'capitano' un po' fiaccato dalla delusione aveva promesso la rivalsa dai "poltronari e traditori" come aveva chiamato Conte e Luigi Di Maio. Adesso invece si prepara a governare l'Italia con il centrodestra. "Per cinque anni", promette.
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte
No comments:
Post a Comment