Una scritta minatoria è apparsa sui muri esterni della sede di Fratelli d'Italia di via Alghero al civico 50, a Cagliari: "Nervi tesi, fasci appesi". A denunciare il fatto è stato il deputato uscente, Salvatore Deidda, attraverso un post sulla sua pagina Facebook. La frase è stata scritta accanto alla porta di entrata dell'ufficio elettorale, utilizzando uno spray nero. La sede deturpata si trova in via Algehro, una delle strade commerciali del capoluogo sardo.
La denuncia sul social
Deidda ha postato sul social: "Come è accaduto in Piazza del Carmine, durante il comizio di Giorgia Meloni, ci sono bambini che vogliono giocare a fare i grandi, purtroppo ispirati da cattivi maestri che su Facebook, nei social, in piazza, aizzano l'odio politico. Si nascondono dietro i più giovani, i bambini, con il loro messaggi d'odio e non gli importa che i bambini possano bruciarsi il futuro con una stupidaggine". Il deputato ha poi continuato rendendo noto di aver già denunciato il fatto che cerchino "di fermarci radicalizzando il linguaggio e invitando a fermarci in qualunque modo. Alla nostra Gioventù racconto come sia bello, costruttivo e utile il confronto con chi non la pensa come noi e non porti a niente rispondere alle provocazioni. I cattivi maestri invece? Si fermeranno alle scritte?".
Indaga la Digos
Deidda ha infine fatto sapere che adesso le scritte verranno cancellate e che Fratelli d'Italia andrà avanti per la sua strada, perché"l'Italia merita di guardare avanti. Dateci fiducia per costruirla il 25 settembre". Intanto, sull'episodio è stata presentata una denuncia alla polizia e le indagini sono state affidate alla Digos della questura di Cagliari. In circa tre ore il post ha avuto oltre un centinaio di like e diversi commenti, molti dei quali hanno fatto un chiaro riferimento ai recenti attacchi d'odio arrivati a Fratelli d'Italia anche da un governatore di Regione.
Solo tre giorni fa il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel chiudere il suo discorso elettorale sul palco del Partito democratico, si è scagliato contro il centrodestra urlando: "La Puglia è la Stalingrado d'Italia, qualunque cosa accada da qui non passeranno, gli faremo sputare sangue". Enrico Letta, ovviamente presente, non ha però detto nulla per prendere le distanze da quelle violente parole d'odio che il dem ha rivolto agli avversari politici. Questa campagna elettorale peggiora di giorno in giorno, e se chi è ai vertici parla con odio, non c'è poi da stupirsi se i cittadini di quella parte politica seguono il loro cattivo esempio.
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