Come ampiamente previsto da Silvio Berlusconi, Forza Italia sarà una parte fondamentale nel nuovo parlamento e del nuovo governo. I risultati sono stati più che soddisfacenti per il partito guidato dal Cavaliere, che ha superato l'8% delle preferenze, tanto che Berlusconi ha ricevuto nelle scorse ore numerose chiamate e messaggi di congratulazioni da parte dei suoi alleati, primi fra tutti quelli europei del Ppe. "La maggioranza di centrodestra avrà i migliori rapporti con tutti, ma i nostri riferimenti sono l'Ue e l'Alleanza Atlantica. Di questo naturalmente saremo garanti, se ce ne sarà bisogno, nel modo più assoluto, anche in quanto membri del Ppe", ha detto il presidente di Forza Italia in un'intervista rilasciata al Corriere della sera.
Il ruolo di Forza Italia in campo internazionale
Ma l'obiettivo principale di Silvio Berlusconi è soprattutto quello di dare "un forte impulso alla presenza internazionale del nostro Paese, che può essere protagonista nel consolidare l'Unione, compiendo dei passi decisivi verso la comune politica estera e di difesa, nel rafforzare il dialogo leale e costruttivo fra le due sponde dell'Atlantico e nel rilanciare l'iniziativa politica dell'Occidente davanti alle grandi sfide mondiali". Un impegno ambizioso ma non impossibile per Silvio Berlusconi, abituato a muoversi con cognizione di causa nelle intricate maglie della politica e della diplomazia internazionali.
La centralità di Forza Italia nel nuovo governo
Il Cavaliere sapeva che dalle urne sarebbero arrivati ottimi risultati per il suo partito e non ha mai nascosto la sicurezza di poter avere una voce importante nel prossimo governo: "L'ho detto tante volte, siamo e saremo protagonisti del futuro di questo Paese". L'impegno profuso dal leader di Forza Italia è stato grande nelle settimane di campagna elettorale, supportato dai militanti e dai candidati che non si sono risparmiati ma, come ha voluto sottolineare lo stesso Cavaliere, "la corsa non era fra noi alleati".
Silvio Berlusconi spegne sul nascere qualunque polemica legata a possibili derive populiste, rimarcando che come Forza Italia esiste una "golden share" sul rischio populismo che a suo dire non sarà necessario usare: "Se pensassi davvero che esistesse il rischio di derive populiste, il governo non partirebbe neppure, anzi non saremmo nemmeno alleati con gli altri due partiti della nostra coalizione". Parole che non lasciano spazio a interpretazioni o dubbi, così come quelle spese per la Lega di Matteo Salvini, che ha probabilmente pagato l'assunzione di responsabilità nel governo Draghi: "Se così fosse, non potrei che apprezzare un partito che rinuncia a una quota di consenso per rendere un buon servigio al Paese".
L'insediamento e il futuro del nuovo governo
Il Cavaliere ha confermato il totale appoggio a Fratelli d'Italia nel caso in cui, come sarà, proponesse a Sergio Mattarella la figura di Giorgia Meloni come prossimo presidente del Consiglio: "È stata a trent'anni ministro in un mio governo e ha lavorato molto bene. Sono sicuro che avremo con lei un'ottima collaborazione". Ha anche confermato che la legge di Bilancio sarà una delle prime misure che verranno discusse dal governo che si insedierà e che vedrà come protagonisti Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega.
Quello di Forza Italia sarà un peso determinante nel prossimo governo, "numericamente e politicamente decisiva". Le differenze tra i partiti della coalizione esistono e non si possono negare, anche perché come dice sempre Silvio Berlusconi, altrimenti sarebbe un unico partito. L'esperienza di Forza Italia sul campo saprà trovare le giuste mediazioni, "sempre avendo come obbiettivo l'interesse del Paese. Noi faremo valere il nostro programma liberale per la crescita e anche questo dovrebbe tranquillizzare i mercati, che del resto oggi stanno reagendo in modo tutt' altro che negativo alla nostra vittoria".
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