Ieri Kupiansk, Balakliya, e soprattutto Izyum, una dopo l'altra, in poche ore, le città strategiche della regione di Kharkiv sono tornate in mani ucraine. Galvanizzate dalle avanzate che gli stessi russi iniziano ad ammettere, attribuendole però a un loro cambio di strategia per "riorganizzare le truppe" verso l'obiettivo prioritario della presa del Donbass, le forze di Kiev spingono la controffensiva nell'est e nel sud del Paese, riconquistando centri da mesi in mani nemiche.
Intanto l'agenzia nucleare statale Energoatom ha annunciato che il sesto ed ultimo reattore della centrale di Zaporizhzhia – controllata dai russi, nel sud del Paese – non produce più elettricità.
La guerra sul campo
"Sono in corso battaglie di posizione, con conseguente avanzata delle truppe e consolidamento dei territori – sottolinea il Comando riferendosi all'andamento della giornata di ieri -. Il nemico preferisce combattere con l'artiglieria, cercando di evitare il contatto diretto. Il nemico subisce perdite e si ritira". Il Comando ha aggiunto che le forze russe hanno lanciato ieri 20 attacchi aerei sulle posizioni ucraine lungo la linea di contatto e sui territori adiacenti. In risposta, le truppe ucraine hanno colpito le aree vicine a Nova Kakhovka e Prydniprovske con la maggiore presenza di uomini e armi, così come i depositi di munizioni vicini alla città di Kherson.
La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia
"Oggi, 11 settembre 2022, alle 03:41 (le 2:41 in Italia), l'unità n. 6 della ZNPP (la centrale nucleare, ndr) è stata scollegata dalla rete elettrica – si legge in un comunicato dell'agenzia -. Sono in corso i preparativi per il raffreddamento e il trasferimento allo stato freddo".
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