Dopo l'elezione di Ignazio La Russa come presidente del Senato, oggi la Camera è chiamata a scegliere chi sarà la nuova guida di Montecitorio. Alle 10:30 è previsto l'inizio della quarta votazione che potrebbe essere quella decisiva. Il centrodestra convergerà sul leghista Lorenzo Fontana come terza carica della Repubblica. Il Partito democratico ha scelto di votare Maria Cecilia Guerra, sottosegretario all'Economia: si tratta di un candidato di bandiera, per evitare franchi tiratori, che è stato proposto agli altri partiti di opposizione. Ma Azione e Italia Viva indicheranno Matteo Richetti.
Il centrodestra punta su Fontana
Nella serata di ieri è arrivata la conferma sul nome di Fontana, già stato vicepresidente della Camera e poi ministro per la Famiglia e le disabilità nel governo gialloverde. In vantaggio sembrava esserci Riccardo Molinardi, a cui però alla fine Matteo Salvini ha chiesto di proseguire il suo mandato da capogruppo della Lega a Montecitorio. Ad assicurare la compattezza di Forza Italia è stato il coordinatore Antonio Tajani: "Forza Italia voterà Lorenzo Fontana come presidente della Camera dei deputati".
Il leghista Andrea Crippa ha garantito che Fontana "sarà un ottimo" presidente della Camera e che verrà eletto entro le ore 12. Per Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, l'ex ministro gialloverde "è una persona autorevole che avrà la sensibilità, una volta eletto, di essere il presidente di tutti".
Le mosse dell'opposizione
Occhi puntati su possibili assist dall'opposizione alla luce del giallo di ieri: una 20ina di esponenti di forze politiche esterne al centrodestra ha votato Ignazio La Russa, contribuendo così a far raggiungere immediatamente il quorum di 104 preferenze. Da qui il Partito democratico ha subito iniziato a valutare la possibilità di indicare un nome di bandiera, proprio per evitare di spaccare il gruppo e far sospettare i dem come franchi tiratori dell'opposizione a vantaggio del centrodestra.
Non mancano voci molto critiche degli avversari sul conto di Lorenzo Fontana. Laura Boldrini, deputata del Pd, ha denunciato che il leghista "si è distinto per le sue idee contro i diritti civili delle donne" e lo ha descritto come "una figura putiniana". Fonti del Nazareno ci vanno giù pesante e la bollano come "la scelta più provocatoria possibile e discutibile anche per le sue ambigue relazioni con Putin".
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