Spottone ieri, da Floris, a Davigo.
Per la sua nuova opera comica.
Un libro per ridere delle vittime.
La specialità di Davigo.
Sconfiggere il nemico con le manette, seppellirlo con le battutine.
Perché Davigo ride delle vittime.
Davigo non si limita, come dovrebbe, ad applicare la legge. Lui voleva costruire una Italia migliore. Accipicchia!
Cambiare il sistema. Perché il sistema era corrotto! Tutto. Ambientalmente corrotto.
Quindi, se ne facevi parte, non eri innocente, ma colpevole in attesa di essere scoperto.
Il sistema era la democrazia.
Ma non è vero, non è vero dice Davigo.
Perché De Michelis dormiva al Plaza ed aveva un harem.
Che democrazia è?
Ride Davigo, ride. E ride Floris.
Ridono delle vittime. E ridono dei morti.
Gianni mori' dopo anni di malattia, di dolore, di miseria umana, per i tanti che lo abbandonarono, non solo di miseria umana. Mori' povero.
Ma viene ancora deriso da chi ha cultura da carceriere.
E dai velinisti.
Dai trombettieri.
Dai servi lecchini come Floris.
È l'uomo, lo statista, come ha detto Amato( che diventerà fra poco il Presidente della Corte costituzionale o forse Presidente della Repubblica…), che ha riformato le partecipazioni statali, che ha abbattuto l'inflazione con la riforma della Scala Mobile, che ha fatto Maastricht?
No, aveva un Harem….
E ridono.
I nazisti ridevano delle vittime.
Indecenti.
Davigo è sotto inchiesta? Ma si dai…
Il Pool Mani Pulite è fallito?
Di Pietro ha attaccato Davigo perché assente al saluto di addio di Greco?
Davigo faceva parte, lui si, di un sistema che attraverso le correnti della magistratura, decideva e decide la vita e la morte della democrazia?
Queste cose non ci sono nel libro.
Che ridere.
E Floris non fa domande.
Sergio Pizzolante