MADE IN NEW YORK.
KEITH HARING
(Subway drawings) + Paolo Buggiani (& Friends).
La vera origine della Street Art
Magazzino del Sale "Torre"
CERVIA
11 marzo - 5 giugno 2022
Keith Haring e Paolo Buggiani, un'insolita coppia sbarca a Cervia. Siamo
sullo sfondo della New York dei primi anni Ottanta, dove i due si conoscono
in quel cortocircuito che mescolava ambientazioni urbane a sperimentazione
artistica. L'italiano ne percepisce la genialità e il talento: stacca dai muri, salvandole, una cinquantina di Subway drawings, le prime opere in gessetto
realizzate dall'artista americano sulle affissioni nere che coprivano le pubblicità scadute.
MADE IN NEW YORK. KEITH HARING (Subway drawings) + Paolo Buggiani (& Friends). La vera origine della Street Art, mostra curata da Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, patrocinata dal Comune di CERVIA con
la produzione e l'organizzazione di MetaMorfosi Eventi, in collaborazione
con FPWS artist hub e Workshop Events, racconta, dall'11 marzo al 5 giugno 2022 negli spazi del Magazzino del Sale "Torre" di Cervia, quest'incontro e questa storia con un'ampia selezione di opere dei due artisti. «La
Mostra Made in New York. La vera origine della street art – con opere di Keith
Haring e Paolo Buggiani – uno splendido preludio di un percorso triennale
dedicato alla street art – commentano il sindaco di Cervia Massimo Medri e
l'assessore comunale alla cultura Cesare Zavatta. – Opere suggestive che
raccontano la storia di questa corrente artistica, raccolte nel nostro scrigno,
il Magazzino del Sale Torre. Un luogo che abbiamo dedicato alla cultura, che
ben si sposa con l'arte essendo un complesso architettonico pieno di storia
e di fascino. Questa mostra, come le due successive, saranno un'esperienza
in più da offrire ai tanti turisti nel periodo primaverile».
LE RADICI
Marzo 2022. Mentre dilaga nelle città il fenomeno murale definito, non sempre a ragione, STREET ART, una mostra analizza le ORIGINI di un movimento
spontaneo che, da oltre quarant'anni, anima pareti, strade, edifici e ogni superficie su cui gli artisti imprimono nuovi codici della visione.
Tutto iniziò a NEW YORK sul finire degli anni Settanta, quando la metropoli
statunitense era il crogiolo di moti generazionali come graffitismo, rap, skateboarding e break dance. Paolo Buggiani, toscano del 1933, da sempre
con un piede in Italia e uno nella Grande Mela, accendeva l'antagonismo urbano tramite performance ad alto contenuto "politico". Le sue azioni creavano scalpore e bellezza spontanea: immaginate una vela/ala di fuoco, pilotata
dall'artista in tuta speciale e pattini a rotelle, sorta di saetta mitologica che
tracciava linee d'energia nei viali di New York. Siamo a cavallo tra Settanta e
Ottanta, quando il nostro toscano e i suoi amici usavano la metropoli come
un museo a cielo aperto, tutto da inventare come mai accaduto finora. Tra
quei giovani ce n'era uno che sarebbe diventato una leggenda dell'arte contemporanea: il suo nome era Keith Haring.
KEITH HARING
New York, fine Settanta: un ragazzino sconosciuto scendeva nelle stazioni
della metropolitana e disegnava col gessetto sulle affissioni nere, le stesse
che l'autorità affiggeva sopra le pubblicità scadute. Haring agiva in rapida
sequenza, contro il volere delle guardie o sotto gli occhi dei passanti, scivolando via un attimo dopo l'esecuzione. I suoi motivi erano semplici ma unici
e in breve sarebbero diventati il prologo di una rivoluzione creativa. Tutto è
davvero partito nei sotterranei di New York, dal sottosuolo verso l'olimpo dei
musei e delle grandi gallerie. La gente impazziva per quelle lavagne metropolitane: nessuna parola o colore, solo geroglifici semplificati che tutti capivano. La mostra presenta circa 20 opere originali di quei giorni magici, salvate da sistematica distruzione e conservate da Paolo Buggiani, il primo ad intuire la potenza al presente ma anche il potenziale futuro di quel folletto geniale. A riprova della loro amicizia, un prezioso disegno di Haring ci mostra
un uomo con le ali e una dedica: FOR PAOLO. Da quel momento, il personaggio volante di Buggiani sarebbe diventato uno dei soggetti pittorici del
genio di Kutztown, la cittadina della Pennsylvania dove Haring trascorse la
sua infanzia.
STREET ART E GRAFFITISMO
La mostra traccia una demarcazione necessaria tra la cultura del Graffitismo
(che è un singolo fenomeno espressivo, legato all'uso della bomboletta
spray) e la dimensione ampia della Street Art (che include molteplici linguaggi, graffitismo compreso, in una dinamica relazionale con lo spazio urbano nelle sue forme espressive, sociali e culturali). Se oggi esistono autori
mediatici come Banksy e Obey, il merito va dato a una generazione che sceglieva la strada, le dimensioni giganti, l'impatto collettivo, la libertà espressiva, le sperimentazioni sfrontate, l'irriverenza e la strafottenza che è solo dei
giovani e dei rivoluzionari. MADE IN NEW YORK afferma l'autonomia e il valore storico della Street Art, da sempre una specie di mondo "alla Matrix" rispetto al panorama di gallerie e musei. Un universo eterogeneo, ricco di forme espressive, tematicamente infinito, eticamente impegnato e linguisticamente contaminato. Uno stato della mente. Uno stato del corpo. Una pelle
per (ri)vestire il mondo e (ri)attivare i sensi collettivi, rendendo i luoghi speciali. Nuovi. Talvolta indimenticabili.
PAOLO BUGGIANI E LA STREET ART
Un'ampia sezione della mostra racconta l'arte di Paolo Buggiani, il primo a
captare il portato dell'azione urbana come fenomeno sociale e linguistico. A
Cervia vedremo decine di fotografie che documentano le sue performance e
le sue installazioni a New York; alcune immagini sono state ritoccate in modo
originale, così da trasformare la foto di un'azione nell'icona pittorica di un
sogno realizzato.
LE OPERE IN MOSTRA
Al Magazzino del Sale Torre ci saranno circa 20 opere originali di Keith Haring, realizzate sui muri della metropolitana tra il 1981 e il 1983. Ad ampliare
il percorso oltre 30 pezzi di Paolo Buggiani sui suoi progetti a New York, un
documento unico per attraversare simbolicamente la città e tracciare la
mappa di azioni e opere ormai estinte. «MetaMorfosi è molto lieta di intraprendere una collaborazione nel tempo col Comune di Cervia, grazie alla
partnership con FPWS artist hub e Workshop Events, che avrà come focus
la grande arte urbana che sta cambiando l'aspetto delle nostre città – commenta Pietro Folena presidente di MetaMorfosi. – Portare le opere di Keith
Haring e Paolo Buggiani nel Magazzino del Sale, con la storia che questa
costruzione si porta addosso, è un evento assolutamente imperdibile». Un
grande appuntamento anche per FPWS artist hub e Workshop Events,
partner dell'iniziativa. «Provenendo da esperienze immersive e cultura underground che uniscono in una linea immaginaria musica e arte, avendo da
sempre anche un occhio di riguardo per l'artista della ribellione Banksy, na-
sce l'idea di portare in una realtà di provincia dinamica la street art internazionale – spiega Giacomo Gurioli. – Grazie al sostegno e alla partnership
fondamentale con l'associazione MetaMorfosi e ai suoi curatori, al Comune
di Cervia che ha accettato con gradimento la proposta, è stato possibile realizzare questo progetto triennale di mostre: riteniamo possa avere un immenso valore a livello culturale per il territorio e tracciare una linea guida sui contenuti che dovranno essere le fondamenta del futuro prossimo. L'obiettivo è
la sensibilizzazione di un pubblico eterogeneo attraverso le opere degli artisti
che trattano diverse tematiche tramutatesi in veri e propri simboli del contemporaneo».
LE SCULTURE DI BUGGIANI
In occasione della mostra Paolo Buggiani allestirà alcuni dei suoi animali in
lamiera leggera: coccodrilli, serpenti e altri rettili che si ambienteranno nei
grandi spazi degli ex depositi del sale di Cervia. Una sorpresa per la città che
verrà svelata in occasione dell'apertura, sarà l'allestimento in esterno di alcuni dei suoi coccodrilli. Per finire il Minotauro e Icaro, due corpi mitologici
che hanno attraversato New York e altre città del mondo, giungendo oggi
dentro il centro espositivo, nel luogo che certifica il valore storico di un'idea
vincente.
Paolo Buggiani: «...la mia attività di ricerca è divisa in due parti: la prima
continua il mio gioco intimo della pittura, mentre la seconda mi coinvolge in
prima persona attraverso le sculture indossabili, gli oggetti, le macchine metamorfiche inserite nel contesto urbano e nella natura. L'altro mio desiderio è
sempre stato quello di volare, ma non avendo mai fatto corsi d'aviatore, ho
imparato a farlo simbolicamente con le mie opere d'arte dedicate a "Icaro",
simbolo di libertà e desiderio d'evasione... personaggio disubbidiente e meraviglioso!».
ABOUT BUGGIANI
Artista itinerante, autore di improvvise apparizioni nelle città di tutto il mondo, Buggiani gioca con il mito e la metamorfosi. Tra le figure di cui imita le
sembianze, ci sono quelle di Icaro e del Minotauro. Le macchine di fuoco
che l'artista indossa durante le sue performance, documentate con video,
realizzate negli anni tra le strade di New York, Monaco, Berlino, Parigi, Rio de
Janeiro, e poi di ritorno alle rovine siciliane di Selinunte e alle terre della Maremma, cambiano lentamente il proprio aspetto. Le sculture di varie dimensioni in fibra di vetro, delle quali il fuoco ne traccia i contorni, sono cariche
d'ironia e ammonizione nei confronti del mondo, della natura e della società,
ma allo stesso tempo di riferimenti alla storia e alla mitologia della nostra cultura. Buggiani è il pattinatore volante di New York che oppone la materia al-
l'astrazione, l'anarchia alle regole del quotidiano. Le sue azioni hanno contribuito a sviluppare diversi tipi di lavoro: le fotografie della vecchia New York in
stile liberty, recuperate in modo tangibile con effetti paragonabili a una camera oscura per un risultato ottico di "pittura sulla realtà" e in altri casi per
una "pittura tridimensionale". Altre sono composizioni che precorrono i tempi
odierni come immagini di guerre contemporanee, alternate a interventi provocatori e sorprendenti da "sospeso" tra i grattacieli. Quello di Buggiani è,
contemporaneamente, un messaggio di libertà, di ribellione, di pace.

Keith Haring è nato Reading (Pennsylvania) il 4 maggio del 1958, ma ha vissuto la sua infanzia a Kutztown, dove si era trasferito giovanissimo con i genitori. La sua vita artistica inizia nel 1978 alla New York School of Visual Art
e, sempre a New York, si appassiona ai lavori di Jackson Pollock, Paul Klee
e Mark Tobey. Inizia qui la sua creatività con la realizzazione dei primi graffiti,
soprattutto nelle stazioni della metropolitana. La sua arte viene apprezzata,
in particolar modo dai giovani, anche se per la sua attività (illegale) di writer è
stato più volte arrestato. Nel 1980, anno del terremoto in Irpinia, partecipa
alla rassegna "Terrae Motus", voluta da Lucio Amelio per aiutare i bambini
terremotati. Nel 1983 è a San Paolo, Londra e Tokyo. Arriva in Italia nel 1984
a Bologna, mentre nel 1985, a Milano, dipinge un murale nel negozio di Fiorucci. In seguito, il dipinto fu tolto dal negozio e venduto all'asta dalla galleria
parigina Binoche. Nel 1986 apre a New York un Pop Shop, dove mette in
vendita gadget con le sue opere e dove è anche possibile osservarlo mentre
dipinge. Sempre nel 1986 realizza un murale a Berlino sul tema dell'infanzia;
subito dopo si reca a New York per dipingere ad Harlem un murale con le
parole «Crack is Wack». Nel 1987 decora una parte dell'Hospital Necker di
Parigi. Nel 1988 apre un secondo Pop Shop a Tokyo e in quell'occasione
riafferma la sua omosessualità, proprio nel momento drammatico in cui comincia a diffondersi l'AIDS. Nei mesi successivi dichiara, su Rolling Stone, di
essersi ammalato di AIDS, motivo che lo porta a fondare la Keith Haring
Foundation e supportare la lotta alla malattia. Nel 1989, a Pisa, presso la
chiesa di Sant'Antonio Abate, esegue il suo ultimo murale, "Tutto mondo",
dedicato alla pace universale. Il 16 febbraio 1990, a New York, Keith Haring
muore all'età di soli 31 anni.
Paolo Buggiani, nato a Castelfiorentino il 9 maggio 1933, negli Anni Cinquanta partecipa alle ricerche d'avanguardia a Roma con Turcato, Burri, Dorazio, Accardi e Novelli. Appartengono a questo periodo le tele caratterizzate
da gesti violenti che si "aprono" davanti allo spettatore, trasportandolo emotivamente dentro le passioni dell'artista. La sua ricerca si è poi rivolta ad un
coinvolgimento diretto con la realtà. Nel 1962 Buggiani si trasferisce a New
York e si confronta con la Pop Art, il Living Theatre, la fotografia di ricerca.
Incontra artisti quali Andy Warhol, Richard Avedon e Robert Frank, parteci-
pando al clima di fermento del periodo con tele dagli elementi luminosi, in
grado di evidenziare il valore cromoluminare in continuo dialogo con la pittura. Nel 1968 riceve una borsa di studio dalla fondazione Guggenheim - assieme, fra gli altri, a Donald Judd e Philip Guston - per la ricerca sulla scultura in America. Dal 1968 al 1979 Buggiani lavora tra Roma e Milano: sono di
questo periodo le "Sculture Umane Sottovuoto", i "Dipinti sulla Realtà",
"l'Arte Indossabile" e il "Fuoco come Arte". Buggiani torna a New York nel
1979 dove, con le sculture di fuoco in movimento e le installazioni dei Rettili
Meccanici da inserire nel tessuto urbano, compare tra i maggiori protagonisti
del movimento della Street Art, in compagnia di amici come Keith Haring,
Les Levine, David Finn, Richard Hambleton e Ken Hiratsuka. Nelle opere recenti l'artista torna a lavorare sul gesto e sul segno manuale come riti che
rincorrono la memoria di un trascorso mai del tutto accantonato: si tratta di
istanti fotografici registrati in ogni minimo dettaglio, poi interpretati con cromie accese e zone di contrasto luminoso, secondo l'istinto pittorico che si fa
al contempo performance e happening. Dal 1979 l'artista divide la sua vita
tra New York e il borgo medievale di Isola Farnese (Roma).
Da questo link è possibile scaricare i materiali di mostra (comunicato, foto opere,
testi)
https://www.dropbox.com/sh/esi9kk5o2dcoiv6/AACzzOR2sBpHduos2yy4Ra3aa?
dl=1
Made in New York
Keith Haring (Subway drawings) + Paolo Buggiani (& Friends)
La vera origine della street art
Magazzino del Sale "Torre"
Cervia
11 marzo - 5 giugno 2022
a cura di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli
patrocinata dal Comune di Cervia
prodotta e organizzata da MetaMorfosi Eventi
in collaborazione con FPWS artist hub e Workshop Events
Orari mostra:
Feriali 10:00 - 20:00
Venerdì e Sabato 10:00 - 23:00
Domenica 10:00 - 21:00

Biglietti
Intero: 12 euro
(11 euro (= 10 + 1 euro di prevendita) per chi acquista il biglietto online)
Ridotto Residenti: 10 euro
(11 euro (= 10 + 1 euro di prevendita) per chi acquista il biglietto online)
Ridotto: 8 euro
(9 euro (= 8 + 1 euro di prevendita) per chi acquista il biglietto online)
Ridotto Gruppi Scolareschi (min 20 pax) 4 euro
(5 euro (= 4 + 1 euro di prevendita) per chi acquista il biglietto online)
Ridotto Residenti nel Comune di Cervia
Ridotto: Over 65, giovani dai 18 ai 25 anni, eventuali convenzionati
Ridotto per Scuole/Università/Adolescenti: scuole con gruppi da 20 pax /
giovani dai 6 ai 17 anni / studenti universitari
prenotazioni gruppi scolastici: Ufficio IAT Cervia 0544 72424
Ridotto 10 euro negli orari di minor afflusso: giorni feriali 10:00 - 13.00