Che è la Perdonanza celestiniana e quale è il suo significato? Nel 1294 papa Celestino V concesse, la sera della sua incoronazione nella basilica di Collemaggio, l'indulgenza plenaria ai fedeli di Cristo, fino ad allora riservata solo a chi fosse in grado di 'lucrarla'.
All'Aquila il Perdono, rinnovato annualmente, sarebbe stato quindi concesso da quel momento a tutti, anche a poveri e diseredati. E dalla Bolla del Perdono, emanata da Celestino V, custodita nella cappella blindata della Torre civica del Palazzo Comunale dell'Aquila fino al terremoto del 2009, deriva il nome 'Perdonanza'.
Gli antichi statuti civici vollero che fosse l'autorita' civica a indire la Festa del Perdono nel rispetto della volonta' di Papa Celestino V. Con il passare dei secoli l'evento piombo' nel disinteresse e nella seconda meta' del XX secolo la cerimonia, detta Perdonanza anche grazie al termine medievalista di Gabriele D'Annunzio, si limitava alla funzione religiosa e poco altro. Tra gli anni Settanta e Ottanta vi fu una riscoperta della figura di Celestino V e del carattere universale della Bolla del Perdono, grazie al sindaco Tullio De Rubeis.
La Perdonanza e' tornata ad essere un rito solenne annuale di riconciliazione, coesione sociale e integrazione, promuove i valori di condivisione, ospitalita' e fraternita' e per questo prevede anche un fitto calendario di eventi tra spettacoli, dibattiti e un attesissimo corteo storico, con la Dama della Bolla e il Giovin Signore.
L'Unesco ha riconosciuto la Perdonanza un patrimonio immateriale per i requisiti che lo connotano come rappresentativo su scala globale, ma la sua salvaguardia resta nelle mani della comunita' .
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