Papa Francesco è all'Aquila per la sua visita pastorale in occasione della 728/a Perdonanza celestiniana. Francesco chiede per la ricostruzione post-terremoto all'Aquila "collaborazione", "sinergia" e "un impegno lungimirante". "La rinascita personale e collettiva è dono della Grazia ed è anche frutto dell'impegno di ciascuno e di tutti. È fondamentale attivare e rafforzare la collaborazione organica, in sinergia, delle istituzioni e degli organismi associativi: una concordia laboriosa, un impegno lungimirante perché stiamo lavorando per i figli, per i nipoti, per il futuro". Serve l'impegno di "tutti, tutti insieme, sottolineare questo, tutti insieme".
Agenzia ANSA
Il significato dell'evento riconosciuto Patrimonio immateriale Unesco (ANSA)
Il Papa ha salutato i detenuti presenti alla sua visita all'Aquila. "Voglio salutare e ringraziare la delegazione del mondo carcerario abruzzese, qui presente. Anche in voi saluto un segno di speranza, perché anche nelle carceri ci sono tante, troppe vittime – ha sottolineato il Pontefice -. Oggi qui siete segno di speranza nella ricostruzione umana e sociale".
"A tutti rinnovo il mio saluto e benedico di cuore voi, le vostre famiglie e l'intera cittadinanza. Jemonnanzi!": così Papa Francesco ha salutato gli aquilani. Il Papa, nell'incontro con i familiari delle vittime del terremoto del 6 aprile del 2009, ha espresso la sua vicinanza e ha sottolineato la grande capacità di questo popolo di rialzarsi: "Voi, gente aquilana, avete dimostrato un carattere resiliente. Radicato nella vostra tradizione cristiana e civica, ha consentito di reggere l'urto del sisma e di avviare subito il lavoro coraggioso e paziente di ricostruzione", ha detto Papa Francesco. "C'era tutto da ricostruire: le case, le scuole, le chiese. Ma, voi lo sapete bene, questo si fa insieme alla ricostruzione spirituale, culturale e sociale della comunità civica e di quella ecclesiale. La rinascita personale e collettiva – ha proseguito il Papa – è dono della Grazia ed è anche frutto dell'impegno di ciascuno e di tutti".
"L'Aquila accoglie con gioia immensa il Papa, ci commuove la sua presenza, e abbiamo certezza che l'Aquila ha un posto speciale nel cuore del Papa". E' un passaggio del discorso del Cardinal Petrocchi che ha accolto Francesco sul palco di Piazza Duomo. "Davanti a lei – ha proseguito – una delegazione di familiari delle vittime delle tragico terremoto, di detenuti, tante associazioni tra cui Agesci e Salus popolo aquilano. A nome della Chiesa aquilana le rivolgiamo un grazie, alto come le nostre montagne mi è sembrato poco, vorrei arrivasse al cielo. Grazie alla sua presenza speriamo che la Perdonanza sia fermento di riconciliazione per tutto il mondo".
Al termine del suo intervento il papa prima di salire sulla sedia a rotelle è stato salutato con una calorosa stretta di mano dall'arcivescovo emerito Giuseppe Molinari che invece si è alzato dalla sua sedia. Significativo il gesto dei due che hanno la stessa età. Poi il Papa è sceso dal grande palco e tra gli applausi si è diretto verso il Duomo, ancora inagibile dal terremoto dell'Aquila del 2009, dove sta effettuando un sopralluogo.
Il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha accolto Papa Francesco: "La città dell'Aquila è grata e riconoscente al Santo Padre per l'enorme testimonianza di vicinanza e sostegno tributati alla comunità con la sua presenza in occasione della tradizione più antica e sentita dalla comunità. Un onore e una grande emozione poter accoglierlo e assistere, per la prima volta, all'apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio da parte di un pontefice. Un gesto che universalizza il messaggio di pace e riconciliazione tra i popoli ereditato da Papa Celestino V e la valenza della Perdonanza Celestiniana, dal 2019 iscritta quale patrimonio culturale immateriale dell'umanità Unesco" ha dichiarato il sindaco Biondi.
"È un evento ciclopico, una giornata storica per il mondo. L'Aquila e l'Abruzzo si sono svegliati presto per questo avvenimento straordinario", ha dichiarato il presidente della Regione, Marco Marsilio.
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