Restano sulla carta ben 47 progetti per la Puglia che si sarebbero potuti finanziare, ma che Emiliano ha escluso dai finanziamenti Cis (contratto interminsiteriale di sviluppo). Si tratta di opere per 360 milioni di euro in attesa di essere investiti, per l'efficientamento energetico, il miglioramento della rete urbana, idrica, per il potenziamento dell'edilizia scolastica, ma anche progetti per la ricerca e la salute pubblica. La denuncia arriva dall'europarlamentare di Fratelli di Italia Raffaele Fitto, che all'indomani della delibera Cipess (comitato interministeriale per la programmazione economica di sviluppo sostenibile) fa notare come nel fondo non sia stata prevista una serie di interventi che aspettavano da anni di essere realizzati.
Eppure, fa sapere Fitto, le opere in questione sarebbero potute essere inserite nel Cis firmato il 28 giugno scorso dalla ministra Mara Carfagna e il governatore Michele Emiliano. Il Cis infatti é un contratto tra governo e Regione che prevede nel caso specifico l'attuazione di 47 interventi strategici e infrastrutturali per la Puglia, per un investimento di 184 milioni di euro, previa delibera Cipess, con la quale il Consiglio dei ministri mette nero su bianco il finanziamento dando effettiva copertura finanziaria alle opere da avviare.
Ora non solo la delibera é stata emanata dopo un mese dalla firma del Cis, con il rischio - secondo Fitto - di non avere quella garanzia economica di investimento, ma é stata sottoscritta in tutta fretta senza considerare che 47 progetti della Puglia finanziati dal Fsc (fondo per lo sviluppo e la coesione) aspettano di essere completati entro il 31 dicembre 2022. Se non si poteranno a termine per quella data le opere autorizzate, la Puglia perde il finanziamento, salvo proroga. Secondo l'eurodeputato a fronte di 2 miliardi dal 2016 risultano spesi dalla Puglia solo 165 milioni di euro. Le liquidità del Cis invece sarebbero disponibili subito e andrebbero così a completare opere già autorizzate.
Il sospetto di Fitto è che la Regione volutamente abbia accantonato soldi invece di spenderli per sanare il caro prezzi a causa della guerra in Ucraina.
Secondo l'esponente di Fratelli d'Italia la ministra Carfagna e il presidente Emiliano avrebbero potuto e dovuto selezionare tutti gli interventi del Fsc che sono in ritardo e, attraverso il Cis, metterli nella corsia di accelerazione. Un'occasione persa per la Puglia perchè questa attenzione non ci sarebbe stata secondo l'europarlamentare, che ricorda come il Cis sia uno strumento di attuazione rafforzata, ossia da avviare proprio in caso di mancata o ritardata attivazione degli interventi, come i 47 progetti che aspettano di essere completati o peggio ancora avviati.
Pura campagna elettorale quella di Raffaele Fitto agli occhi dell'assessore pugliese al bilancio Raffaele Piemontese che chiarisce come prima di firmare il Cis (contratto interministeriale di sviluppo), sia stata fatta una scrematura delle tante proposte e progetti avanzati dal territorio, selezionando quegli interventi prioritari da inserire appunto nel finanziamento Cis dei 184 milioni. Il resto è stato tralasciato perché evidentemente non urgente, non solo, ma l'operazione suggerita dall'europarlamentare non era praticabile secondo Piemontese dal momento che molti di quei 47 progetti devono concludersi entro l'anno perchè sono giuridicamente obbligati al vincolo della data stabilita, diversamente dalle opere del Cis. "Alcuni di quei quarantasette progetti, restano pure idee - ha aggiunto Piemontese -altri troveranno un percorso autonomo con un finanziamento che potrà provenire dai fondi europei o dai Por, comunque da fondi a parte rispetto al Cis".
Quello che si spera é che non saranno risorse tolte dal bilancio ordinario dei pugliesi per sanare l'eventuale perdita del finanziametno qualora dovesse esserci un ritardo rispetto alla fine dell'anno.
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