Contraddizioni, doppiopesismo, denigrazione dell'avversario e solite ricette della sinistra. La strategia adottata fino a questo momento da Enrico Letta si sta rivelando fallimentare, visto che i sondaggi continuano a premiare Fratelli d'Italia che allunga sul Pd e si appresta a diventare il primo partito del Paese. La linea del segretario dem è stata bocciata da Matteo Renzi, che nell'intervista rilasciata a Quotidiano Nazionale ha elencato tutti gli errori commesi dal numero uno del Partito democratico.
Renzi attacca Letta
Il leader di Italia Viva non ci ha girato attorno: è andato dritto al punto e ha messo nero su bianco gli inciampi commessi dal Pd nel corso di questa campagna elettorale. "Purtroppo Letta ha sbagliato tutto. A me dispiace per i tanti del Pd che sono militanti appassionati ma la strategia del nuovo segretario porterà il Pd a una disfatta", ha ammonito l'ex presidente del Consiglio. Che ha pungolato ulteriormente Letta: "Non è cattivo: semplicemente non credo che la politica sia il suo forte".
Renzi infatti crede che il sogno di Giorgia Meloni di ambire a Palazzo Chigi sia concreto proprio grazie alle pessime valutazioni compiute dal segretario del Partito democratico. Non possono essere dimenticati passi indietro e cambi di rotta: prima l'agenda Draghi e poi l'accordo con Nicola Fratoianni che non ha votato la fiducia al premier; prima il matrimonio con il Movimento 5 Stelle e poi il divorzio. Senza dimenticare l'intesa raggiunta con Luigi Di Maio. E, per non farsi mancare nulla, nell'accozzaglia rossa c'è spazio anche per chi vuole abolire l'utilizzo dei jet privati e aumentare le tasse.
Il numero uno di Italia Viva ritiene che nel Partito democratico sia ormai pronta la resa dei conti. Dopo le elezioni, qualora dovesse trionfare il centrodestra e Fratelli d'Italia si dovesse affermare come primo partito, nel Pd potrebbe partire la corsa contro Letta per sostituirlo (si fa il nome di Stefano Bonaccini). "Non è un caso se i principali dirigenti del Pd più che alle elezioni stanno pensando al congresso del giorno dopo: tutti lo dicono in privato, nessuno lo confessa in pubblico", ha rivelato Renzi.
Il "piano Draghi"
Di recente Carlo Calenda ha fatto una previsione ben precisa: se il Terzo Polo riuscirà a ottenere il 10-12% dei voti allora sarà possibile sperare nella figura di Mario Draghi a capo del prossimo nuovo governo. Un'asticella abbastanza alta, lontana dalle percentuali che fotografano i sondaggi. Il loro obiettivo è ormai svelato: auspicare una non-vittoria del centrodestra, rendere complicata la strada al Senato e poi formare una maggioranza larga senza coalizioni.
Il tutto con l'intento di far tornare Draghi a Palazzo Chigi. Uno scenario che vede d'accordo anche Luigi Di Maio. Un inciucio dopo le elezioni di domenica 25 settembre. In tal senso Renzi si è detto interessato non dalle percentuali ma dal nome del prossimo presidente del Consiglio: "Ormai è chiaro a tutti che le alternative sono due: o Giorgia Meloni o resta Mario Draghi. Se il Terzo Polo va molto bene, il premier è Draghi. Se noi non facciamo il botto, ci va la Meloni. Tutto qui".
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