La stretta di mano, il sorriso. La foto non lascia spazio a dubbi. Laura Boldrini e Muhammad Hannoun insieme, lo scorso maggio, a margine di un incontro. Uno come tanti, o forse no. L'uomo, infatti, è considerato vicino all'organizzazione terroristica islamista Hamas. E l'ex presidente della Camera non è l'unica protagonista della vicenda: insieme a lei altri due candidati dem, Matteo Orfini e il segretario di SI Nicola Fratoianni.
La foto è stata pubblicata su Facebook dallo stesso Hannoun, architetto palestinese residente a Genova e presidente delle associazioni Api e Abspp. Enti, come riporta Libero, ufficialmente nate con lo scopo di sostenere la popolazione palestinese. Ma non solo, secondo quanto ricostruito dalle autorità: nel dicembre 2021, i conti dell'onlus Abspp sono stati congelati per transazioni sospette, con tanto di segnalazione all'Antiriciclaggio.
Come evidenziato da Repubblica, le attività sospette sarebbero consistite nella "massiccia movimentazione di contante" e nell'"invio di provviste economiche a soggetti non censiti in Palestina e ad altri inseriti nelle black list delle banche dati europee". E qui entra in gioco Hamas, con tanto di foto che vede lo stesso Hannoun insieme a Abu Osama al-Kurd, ministro dell'organizzazione recentemente scomparso. E ancora, immagini di ampio sostegno ad Ahmad Yassin, fondatore di Hamas.
Già indagato per associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell'ordine democratico nei primi anni 2000, Hannoun vanta ottimi rapporti con diversi politici di sinistra. Pensiamo al già citato Orfini, incontrato nel luglio 2018. Oppure a Fratoianni, al suo fianco alla Camera nel febbraio scorso. In quell'occasione, ricorda Libero, l'architetto palestinese avrebbe biasimato le"strategie di giudaizzazione" messe in atto da Israele, nonché le"operazioni di trasferimento forzato" dei palestinesi.
Tornando alla Boldrini, come dicevamo, la foto risale a maggio 2022. Sia chiaro: non è noto lo scopo di quel vertice, i temi sul tavolo e così via. Ma Hannoun non era di certo uno sconosciuto, anzi, era già noto alla stampa e alla politica. E la vicenda fa ancora più rumore nei giorni dello scandalo dei giovani dem antisionisti.
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