Chi prenderà un solo voto in più nella coalizione avrà l'onore e l'onere di essere il nuovo presidente del Consiglio. Lo ha detto a chiare lettere Matteo Salvini che, in vista delle elezioni politiche fissate per domenica 25 settembre, ha confermato le regole interne al centrodestra per quanto riguarda la premiership: "Questa è la democrazia. Se prende un voto in più Giorgia Meloni, il premier lo fa Giorgia Meloni. Se prende un voto in più Matteo Salvini, lo fa Matteo Salvini. Più chiaro, bello e lineare di così non si può".
Lo ha garantito anche Antonio Tajani, secondo cui le regole restano quelle di sempre: "Chi prende più voti esprime il nome per il premier al capo dello Stato, poi toccherà a lui". Il coordinatore nazionale di Forza Italia ha assicurato che "non c'è nessuna preclusione nei confronti degli altri, soprattutto degli alleati".
Meloni verso Palazzo Chigi?
I sondaggi continuano a confermare che Fratelli d'Italia è il primo partito del centrodestra, mentre bisognerà attendere il 25 settembre per vedere se potrà vantare di essere la formazione politica con maggiori consensi in Italia. Il testa a testa con il Pd andrà avanti fino alla fine, ma la sensazione è che – salvo clamorosi ribaltoni – FdI sarà il partito più votato tra quelli di centrodestra. L'ultima rilevazione di Swg delinea il seguente quadro: Fratelli d'Italia al 23,8% (-0,4%), Lega al 12,5% (+0,5%) e Forza Italia all'8% (+0,5%).
A questo punto Giorgia Meloni potrebbe avvicinarsi a Palazzo Chigi, visto che le ultime parole di Salvini non lasciano spazio a libere interpretazioni. Va però ricordato che al termine del vertice del centrodestra di fine luglio è stato stabilito che la coalizione proporrà al presidente della Repubblica come premier l'esponente indicato da chi avrà preso più voti. Dunque il punto sarebbe questo: la Meloni indicherebbe una figura terza o se stessa? Ma proprio ieri la presidente di FdI ha detto che il nome sarebbe il suo.
Centrodestra unito
Inoltre Salvini ha fatto sapere che il programma di governo condiviso dai partiti di centrodestra "è sostanzialmente chiuso". Lo reputa "ottimo" anche perché "prevede tutto". Tra i punti c'è anche l'autonomia, ritenuto uno dei primi impegni "per portare merito, efficienza, premio a chi governa bene". E si vorrà puntare sul nucleare: "Nell'arco di 7 anni potremmo produrre energia a minor costo rispetto a quella di oggi".
Quanto alle candidature, Salvini ha comunicato che "sono sostanzialmente definite" ormai Regione per Regione. La stima è che sui nomi ci si possa arrivare "a cavallo di Ferragosto". Anche su questo punto la sinistra invece sta mostrando tutte le sue divisioni e il gioco dei personalismi: "Non ho capito quanti sono i candidati, quali sono le alleanze. Qui nel centrodestra la situazione è assolutamente tranquilla".
Salvini non ha fatto mancare una stoccata finale all'indirizzo della sinistra, che invece in questi giorni si è resa protagonista di una sceneggiata tra veti incrociati e ultimatum. Lo show è terminato con lo strappo di Carlo Calenda, che ora dovrà decidere se correre da solo o con Matteo Renzi. "Dall'altra parte c'è il gratta e vinci tra Letta, Renzi, Calenda, Di Maio, Bonino, Speranza, Conte, Fratoianni e chi più ne ha ne metta", ha fatto notare Salvini.
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