(ANSA) - CUNEO, 08 AGO - Sono ormai 116 i Comuni della
provincia di Cuneo, la metà in montagna, dove i sindaci hanno
firmato ordinanze che impongono l'utilizzo responsabile
dell'acqua e solo per scopi domestici. E sono decine le
autobotti che lavorano per rifornire i serbatoi dove le sorgenti
sono a secco. "Grazie ai trasporti d'acqua - spiega l'Ato 4
Cuneese, l'autorità d'ambito che gestisce e governa il ciclo
dell'acqua in provincia di Cuneo - la situazione degli
acquedotti rimane stabile, ma critica. Aumenta la preoccupazione
sulla possibilità di mantenere, sull'intero territorio, una
corretta erogazione del servizio nelle prossime settimane".
Un centinaio le chiamate ogni giorno di privati che
segnalano mancanza o scarsità d'acqua. "Tanti - aggiunge l'Ato4
- invocano maggiori controlli e le conseguenti sanzioni. Lo
diciamo da mesi: la situazione è davvero critica, non si vedono
segnali di miglioramento. Se le nostre comunità non fanno la
loro parte, potremmo dovere prendere decisioni drastiche nelle
prossime settimane". (ANSA).
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