(ANSA) - TORINO, 04 AGO - "Il rischio concreto è che già in
agosto molte mandrie lascino gli alpeggi: l'erba è secca e
l'acqua manca. I tempi minimi di alpeggio, anche in funzione dei
premi della Pac (Politica agricola comune), rischiano di non
essere rispettati". Lo afferma Roberto Colombero, presidente
Uncem Piemonte, che parla di "situazione drammatica senza
previsioni di miglioramento per le centinaia di famiglie di
margari".
Il problema però non è solo anticipare la discesa. "La
stagione foraggera - spiega - è stata difficoltosa anche in
pianura, con pochissimo fieno prodotto, fatto che si traduce in
aumenti spropositati dei prezzi. In due anni il prezzo è già
raddoppiato, dai 10 euro ai 20-25 euro al quintale. Oggi è
intorno ai 35 euro. Insostenibile per le aziende, soprattutto
quelle dei margari, che si approvvigionano quasi totalmente
all'esterno. Urge un confronto con la Regione - sottolinea - per
capire come andare incontro alle esigenze di queste aziende,
perché da sole non possono reggere. Bisogna derogare ai tempi
minimi per l'alpeggio e prevedere sostegni economici, perché è impossibile superare l'inverno con questi costi e col prezzo dei
vitelli (soprattutto di razza piemontese) ai livelli di 20 anni
fa".
"Come Uncem - prosegue - riteniamo fondamentale il ruolo
delle imprese zootecniche, anche e soprattutto come presidio di
gestione di territori, che se fatta con buon senso e su basi
scientifiche, apporta benefici ambientali che si traducono in
vantaggi collettivi. Se non si interviene concretamente -
conclude - rischiamo di far saltare definitivamente un settore
che da centinaia di anni permette un utilizzo equilibrato e
sussidiario delle risorse foraggere in montagna e in pianura. E
alla fine resterà a sfruttare i pascoli solo chi fa il margaro
per hobby o per i premi". (ANSA).
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