Domenica scorsa Matteo Renzi era a Bari e abbracciava il candidato di Azione Massimo Cassano, capo dei navigator della regione Puglia, mentre sul palco il leader di Italia Viva parlava contro Michele Emiliano artefice di campagne e ricorsi contro tutte le politiche portate avanti da Renzi e Calenda: Tap, trivelle, Ilva, buona scuola.
Il giorno prima Massimo Cassano era con Michele Emiliano, super ospite del matrimonio della figlia Minù Cassano. Mentre né Calenda né Renzi erano invitati. Ma non poteva mancare il governatore della Puglia, che è il vero artefice della candidatura di Cassano in Azione, dopo che la Lega gli aveva chiuso le porte e aveva già partecipato alla presentazione della lista di Di Maio e Tabbacci.
E' il metodo Emiliano: candida i suoi in tutte le liste, così chiunque vinca non gli pesta i piedi: questo intende quando dice "da qui non passeranno". Questa è la Stalingrado d'Italia.
Non sappiamo se di questa strategia sia consapevole e complice Calenda. "Per sconfiggere Emiliano sono disposto a candidare anche Sauron e Thanos" aveva detto il leader di Azione appena scoppiata la polemica sulla candidatura degl uomini di Emiliano nelle sue liste.
Il caso si è ingrossato alla luce della campagna elettorale che condotta da Calenda contro il reddito di cittadinanza, i 300 mila posti nella pubblica amministrazione e il metodo clientelare dei 5 stelle e Pd per raccattare voti al Sud.
Ma proprio lui poi ha nelle liste, al Sud, gente che utilizza lo stesso metodo: in piena campagna elettorale Cassano pubblicava foto mentre firmava il contratto ai dipendenti da lui assunti nei centri per l'impiego regionali. Calenda infatti, che critica il reddito di cittadinanza e l'inutilità dei navigator, schiera come uomo forte proprio il capo dei navigator della Puglia, quello che Emiliano ha nominato commissario dell'unica agenzia regionale per il lavoro in Italia.
I cui 1000 dipendeni pubblici neoassunti da Cassano sono stati invitati venerdì 23, giorno di chiusura della campagna elettorale, a una festa nello stesso cinema di Bari dove hanno tenuto le manigestazioni elettorali Cassano e Renzi.
E non c'è solo la candidatura di Cassano, ma proprio un accordo organico che in Puglia Calenda ha siglato con tutta la lista di Cassano che esprime circoli, consiglieri, esponenti in tutti i Comuni della Puglia e che si chiama "Popolari per Emiliano" e ovviamente è in maggioranza in consiglio regionale. E che non hanno nessuna intenzione, nonostante la candidatura alternativa in Azione, di abbandonare la maggioranza di Emiliano. Infatti è ancora capogruppo in consiglio regionale dei Popolari per Emiliano il candidato di Azione Massimiliano Stellato. Che, come tutti i candidati di Azione a Taranto, a differenza di Calenda, chiede la chiusura di Ilva seguendo Emiliano.
Artefice di questa alleanza è Mara Carfagna, che ha pensato questo accordo potesse blindargli il seggio in Puglia in cui è capolista, e dove ha condotto una campagna elettorale utilizzando la poltrona da ministro.
Del resto la stessa Carfagna si è fatta presentare in una iniziativa elettorale a Taranto dal Sindaco Rinaldo Melucci, Che ancora oggi accusa Calenda e Renzi di aver scritto "decreti incostituzionali e ammazza Taranto". Ma per lei nessun problema, ""io non ho nemici" dice Carfagna. Che fino a qualche mese fa si scambiava grandi complimenti anche con Michele Emiliano. Chissà se era anche lei al matrimonio della figlia di Cassano.
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