«È assurdo l'automatismo che fa aumentare le multe del 10%». Silvio Berlusconi è tornato ieri sul tema lanciato dal Giornale, che per primo ha denunciato il rischio che – a causa dell'inflazione impazzita – l'automatico aggiornamento delle sanzioni previste dal Codice della strada diventi un'ulteriore minaccia ai bilanci delle famiglie, già fiaccati da caro bollette e caro carburante. «Un assurdo automatismo che faccia aumentare le multe del 10% a fine anno sarebbe un pericoloso esempio di dissociazione fra le istituzioni e la vita reale dei cittadini – dice il leader di Forza Italia – Mentre le famiglie sono già in gravi difficoltà e l'inflazione erode i risparmi e il potere d'acquisto, molti italiani devono scegliere se fare la spesa o pagare le bollette, ecco che si propone un ulteriore gravame. Dev'essere assolutamente bloccato».
I Comuni, come sappiamo, puntano molto sul tesoretto multe per sanare i propri bilanci e coprire le voci in rosso, distraendo spesso questi soldi destinati per legge a rendere più sicura la viabilità, per la sicurezza stradale e per la manutenzione delle infrastrutture. Lo prevede anche un emendamento al decreto Aiuti, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, come rivela il Codacons, che ieri è insorto contro la stangata annunciata. Secondo questo emendamento i Comuni sarebbero autorizzati a utilizzare (per il solo 2022) i proventi delle multe sui limiti di velocità e gli incassi dalla sosta a pagamento sulle strisce blu a copertura della spesa per le utenze di energia elettrica e gas. Con buona pace degli obblighi di legge che potrebbero salvare la vita a migliaia di persone. Nel 2021 ci sono stati in Italia 2.875 morti sulle strade (+20,0% rispetto al 2020, anno pandemico), quasi 205mila (+28,6%) e oltre 150mila incidenti stradali, dati cresciuti di quasi il 30%. «Siamo sopra la media Ue con 48,6 decessi per milione di abitanti contro una media europea di 44,7 – dice al Giornale l'avvocato Domenico Musicco, presidente dell'Associazione vittime della strada e ispiratore del reato di omicidio stradale – mancano i controlli sul tasso alcolemico e servono pattuglie riservate ai controlli di chi guida con il cellulare, la prima causa di incidente sebbene non sia ancora una delle aggravanti dell'omicidio stradale».
«Le multe oggi sono un facile mezzo per i Comuni per fare cassa. E questo non può essere tollerato, i proventi delle multe devono essere destinati esclusivamente al miglioramento e alla sicurezza delle strade», ragiona Berlusconi, che sottolinea: «Si deve intervenire per contenere l'entità delle multe, almeno quelle per le infrazioni non pericolose».
E per quanto riguarda le multe più vecchie? Non appena l'importo finisce in una cartella esattoriale l'importo della sanzione subisce un incremento del 50%, a cui si aggiunge l'aggio di riscossione del 6% (abolito solo da quest'anno per le nuove cartelle) e a cui ogni sei mesi si applica una maggiorazione semestrale del 10%. «Quindi una multa di 100 euro in cartella esattoriale diventa di 159 euro, poi 170 euro dopo sei mesi», come ha spiegato l'altro giorno il commercialista Gianluca Timpone. Come sappiamo un italiano su tre al Sud non le paga, anche per colpa di questo meccanismo diabolico che le fa lievitare, creando le premesse del debito pubblico. Perché su circa 1,1 miliardi di cartelle neanche il 10% è realmente esigibile. «I Comuni non sono riusciti ad incassare per 10 o 15 anni, occorre trovare una via d'uscita sostenibile per i cittadini in difficoltà», è l'appello di Berlusconi. Un impegno che se il centrodestra vincesse le elezioni potrebbe trovare posto nei primi 100 giorni di governo.
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