La sinistra ha basato la sua campagna elettorale sulla denigrazione dell'avversario, a partire dall'immarcescibile pericolo fascismo. Da Letta a Fratoianni, tutti in prima linea per delegittimare Giorgia Meloni e l'intero centrodestra. Per ribadire la sua posizione, la leader di Fratelli d'Italia ha sottolineato ancora una volta la sua distanza dal regime mussoliniano ai microfoni di Rainews24.
Interpellata sulla famosa condanna di Gianfranco Fini del fascismo come male assoluto, la Meloni non ha utilizzato troppi giri di parole: "Io ero dentro Alleanza Nazionale e non mi pare di aver detto nulla di diverso: la risposta mi pare evidente". Una linea chiara, netta, limpida."Non mi sono mai dissociata", in altre parole: il fascismo è il male assoluto. E tanti saluti ai compagni allarmisti.
Nel corso del dialogo con il canale all news targato Rai, la leader di FdI è tornata sulla visita di Letta al cancelliere tedesco Scholz e ai vertici dell'Spd: "Lo considero un segnale di enorme debolezza che il segretario del Partito democratico italiano debba andare, a pochi giorni dal voto, a farsi mettere la mano sulla spalla dai suoi omologhi tedeschi, come a dire 'non mi vogliono votare in Italia, provate a dirglielo voi'". L'analisi della Meloni è perentoria: la sinistra è convinta che il giudizio internazionale conti più di quello dei cittadini italiani.
La campagna elettorale della sinistra è basata sulla demonizzazione del centrodestra e i toni sono diventati sempre più aspri. "Il Partito Democratico in queste settimane è stato un partito estremista", il j'accuse della Meloni:"Le parole di Emiliano ('devono sputare sangue', ndr) sono gravissime, dette da un presidente di regione, ed ancora più grave è stato non aver ritenuto di correggerle e, anzi, difenderle il giorno dopo". Senza dimenticare il tipico doppiopesismo della sinistra: "Cosa sarebbe accaduto se una frase del genere l'avessi detta io? Sarebbero arrivati i caschi blu dell'Onu".
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte
No comments:
Post a Comment