Anche New York potrebbe avere un 'Mose', come a Venezia, per proteggersi dalle inondazioni causate dalle mareggiate anomale, in particolare durante le tempeste tropicali o in caso di uragani. L'ipotesi arriva a quasi dieci anni dall'uragano Sandy e il progetto è stato presentato dall'equivalente americano del genio civile (U.S.
Army Corps of Engineers) per difendere la Grande Mela. Si tratta di un'opera da 52 miliardi di dollari per oltre la metà finanziata dal governo federale, e come tale richiederebbe prima l'approvazione del Congresso. In caso di parere positivo, saranno costruire 12 barriere o dighe mobili, (Venezia ne ha quattro, ndr) lungo le bocche delle principali baie e insenature del porto di New York. L'ipotesi di un Mose arriva a due anni e mezzo di distanza da un progetto precedente che prevedeva la costruzione di un'unica barriera lungo il New York Harbor. Fu scartato dopo le critiche dell'allora presidente Donald Trump.
Aveva infatti un costo esorbitante di 119 miliardi di dollari, e secondo alcuni esperti, avrebbe potuto rappresentare un danno anche per l'ambiente.
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