La decisione della Germania di prendere il controllo delle attività tedesche di Rosneft "è illegale e, di fatto, è un'espropriazione di asset che segue la situazione creata intenzionalmente dalle rilevanti sanzioni della Ue e dalle azioni dei regolatori tedesco e polacco con l'obiettivo di sequestrare le attività". E' quanto afferma il colosso petrolifero russo in una nota dopo l'annuncio di ieri di Berlino.
A fronte di una decisione che Rosneft ritiene "non temporanea", il gruppo russo minaccia "azioni legali" per difendere gli interessi dei suoi azionisti.
Per Rosneft l'esproprio rappresenta "una violazione di tutti i principi fondamentali di un'economia di mercato e delle fondamenta civili di una moderna società costruita sul principio dell'inviolabilità della proprietà privata". Il gruppo russo, che rivendica di aver continuato "ad adempiere in pieno i suoi impegni sulla fornitura di prodotti petroliferi", ricorda di aver sostenuto investimenti sulle sue raffinerie tedesche per 4,6 miliardi di euro.
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