Non si placano le polemiche per la scelta della cantante Laura Pausini di non esguire il brano Bella ciao in uno show andato in onda su una tv spagnola. "È una canzone politica – si è giustificata la famosa interprete italiana – e io non mi schiero a favore di nessuno". Una decisione che ha attirato l'attenzione di diversi artisti, molti dei quali hanno pubblicamente criticato il suo gesto. Non tutti, però, la pensano allo stesso modo; c'è chi l'ha difesa in maniera netta. "Posso capire la scelta della Pausini – ha dichiarato all'agenzia Adnkronos il cantautore romano Simone Cristicchi – ci sono cantanti che non vogliono dichiararsi politicamente e Bella ciao è una canzone che è stata spesso demonizzata e messa al centro di numerose polemiche. Questo però non significa che la Pausini sia per forza di destra".
Sui social media si è alimentata la solita caccia alle streghe, ma Cristicchi non ci sta, seppure ha evidenziato qual è il suo pensiero completo."Bella ciao – ha continuato – è una canzone che appartiene a tutti, quindi non ha un colore politico. Se la gente studiasse la storia saprebbe che quella canzone rappresenta non soltanto la fazione dei partigiani di sinistra ma anche una serie di altre formazioni partigiane che non erano necessariamente di sinistra". E, poi, ha aggiunto:"Ma se la Pausini l'avesse cantata probabilmente si sarebbero scatenate altre polemiche, come è successo a me con 'Magazzino 18', quando fui attaccato dall'estrema sinistra perché ho raccontato i crimini commessi sul confine orientale nel dopoguerra dai partigiani di Tito. A me hanno dato del fascista per anni non solo sui social, ma anche nei teatri".
Cristicchi ha ricordato di aver cantato tante volte Bella ciao, "il primo maggio insieme al coro dei Minatori di Santafiora e in tante altre occasioni dove si ricordava il sacrificio dei partigiani italiani nella lotta di liberazione dal nazifascismo. Io non avrei avuto problemi a cantarla".
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