Su Maria Rachele Ruiu si è abbattutto "l'effetto Formigli". Il conduttore di Piazzapulita, nel corso della trasmissione, ha dato ampio spazio al tema dell'aborto e ha puntato il dito contro l'esponente di Pro Vita e Famiglia che ha deciso di correre con Fratelli d'Italia. "D'improvviso sono aumentati i like sui post che avevo pubblicato sui social", racconta la Ruiu che ha concesso a ilGiornale.it questa intervista.
Che reazione ha avuto quando ha visto che Formigli parlava di lei in diretta tivù?
"Non capivo cosa stesse succedendo e, poi, mi hanno detto che c'era Formigli che stava parlando di me su Piazzapulita. Mi sono rivista e mi hanno descritto per quella che sono: credo che l'aborto oltre a spegnere una vita innocente sia una sconfitta per la donna e la donna meriti di più. Sono attiva nel mondo di Pro Vita e Famiglia da dieci anni, le mie idee non sono una novità per nessuno".
Le è dispiaciuto non essere stata invitata in trasmissione?
"Mi è dispiaciuto non poter rispondere ad alcune inesattezze che sono state dette durante la trasmissione non tanto su di me, ma rispetto all'aborto. C'è un derby politico sull'aborto che nasconde la verità e questo è un danno alle donne, non a Maria Rachele Ruiu".
A cosa si riferisce?
"Mi stupisce che chi ritiene violento far ascoltare il battito del cuore del bambino a sua madre sia poi disposto a lasciarla abortire sola in casa con la RU486. Più del 50% delle donne che utilizzano questo metodo riconoscono la fisionomia del figlio nelle loro mani. Tutti i dati scientifici dimostrano che l'aborto farmacologico è più rischioso e doloroso per la donna di quello chirurgico, come confermano anche le relazioni in merito del Ministero della Salute. Considero l'aborto sbagliato in qualsiasi caso perché sopprime un innocente, ma la RU486 è ancor più pericolosa per la donna, e questo va detto per amore di verità".
Cosa pensi di quel che ha detto la Meloni sull'aborto?
"Oggi è la giusta prospettiva: non esiste un solo caso di una donna in Italia che sia stata costretta a partorire per l'impossibilità di abortire, mentre ne ho conosciute molte indotte o costrette ad abortire per disagi personali o socio-economici. La proposta di Giorgia Meloni di finanziare sostegni concreti per dare a queste donne una libera alternativa all'aborto, come previsto dalla stessa 194, è davvero il minimo di civiltà. Anche solo un bambino che dovesse nascere grazie a questi aiuti varrebbe l'intera legislatura che mi attende, se sarò eletta".
Ma tu vorresti cambiare la 194?
"Io spero che un giorno l'aborto diventi impensabile, che si pensi alla soppressione di un nascituro come a qualcosa di essenzialmente sbagliato. Comunque, ad oggi gli unici che dichiarano di voler cambiare la 194 sono quelli che attaccano l'obiezione di coscienza dei medici o vogliono rimuovere i sette giorni di attesa previsti per riflettere su questa scelta".
Presenterai la richiesta di abolizione della 194?
"No, non avrebbe alcun senso né risultato. Lavorerò, da donna, per affermare le verità sull'aborto taciute alle donne stesse, soprattutto sulla RU486, che non è la passeggiata che viene descritta. Mi sembra folle attaccare chi vuole solo aiutare le donne a non abortire per costrizioni sociali, lavorative o economiche. Tra l'altro, lo stesso Papa Francesco ha paragonato l'aborto al lavoro di un "sicario", e non mi pare che sia un uomo privo di misericordia".
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