Prosegue senza sosta anche dopo le elezioni la campagna di denigrazione nei confronti di Giorgia Meloni e del centrodestra. Tra fake news e patetici pseudo-allarmi, la leader di Fratelli d'Italia deve fare i conti con un assalto pressoché quotidiano. L'ultima a delegittimare la vincitrice delle elezioni è stata Rosi Braidotti, professione filosofa:"È normalissimo in un regime democratico essere contestati in campagna elettorale. L'ultima fase della campagna elettorale è stata tremenda, con la Meloni che ha scatenato la sua faccia rabbiosa e cattiva, immaginando complotti. C'è stato un miscuglio di rabbia e vittimismo abbastanza pesante".
Il j'accuse (claudicante) di Rosi Braidotti
"Faccia rabbiosa e cattiva" è quasi un complimento, visto il tono delle dichiarazioni successive. La professoressa dell'università di Utrecht ha aperto il fuoco contro FdI, invocando addirittura minacce pubbliche: "Pensiamo alle minacce chiare di Ignazio La Russa contro Chiara Ferragni: 'Ti oscureremo per tre mesi perché hai osato essere contro di noi'. Questi sono messaggi molto divisivi". La filosofa però non sembra aver seguito bene la vicenda, anzi. Ricordiamo infatti che La Russa aveva sfidato l'influencer "a tre mesi di silenzio social" in caso di sconfitta dei partiti da lei sostenuti (la sinistra, ndr). Insomma, quella della Braidotti è una clamorosa bufala, utile solo per spargere un po' di odio.
Naturalmente non è finita qui. La pensatrice ha accusato di averne combinate di tutti i colori da quando ha vinto le elezioni (secondo la Braidotti è già diventata"premier", ma anche qui leggera disattenzione). A suo avviso, Meloni si dà in pasto alla stampa in una maniera spettacolare:"So tutto di lei, dalla sorella alla parrucchiera, mentre lei tace. Si dà in pasto mentre si sottrae: è la formula della seduzione".
"Diritti civili a rischio con Meloni"
Nel corso del suo intervento nel salotto di Lilli Gruber, la Braidotti ha preannunciato "tempi di grandissimi scontri", il motivo è chiaro: i diritti civili a rischio. "Lei è sulla linea economica liberale dell'Ue e di Draghi ma deve concedere al suo elettorato di estrema destra qualcosa, concederà tutti i diritti civili", l'analisi della professoressa. Uno scenario già sperimentato negli Stati Uniti con Donald Trump e Steve Bannon, una formula "che è costata l'aborto alle donne ed è una formula di guerra civile permanente". Anche qui siamo nei territori delle bufale, nessuno ha mai detto di voler abolire i diritti civili. Ma ancora: "I primi finanziamenti ai movimenti Pro vita stanno già partendo adesso, la pillola abortiva del giorno dopo è bloccata nelle regioni governate da Fratelli d'Italia. La campagna contro la libertà riproduttiva delle donne è già partita". Totalmente diverse le intenzioni della politica capitolina, ma spiegarlo a certa gente è forse inutile: il pregiudizio è più forte di tutto.
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