La sinistra in piazza con la Cgil ha mostrato il suo vero volto, se mai ce ne fosse bisogno. A un anno dall'assalto alla Cgil durante le manifestazioni no vax di Roma, tra cori antifascisti e slogan contro un governo, quelloa guida Giorgia Meloni, che ancora deve essere formato, nella piazza del sindacato rosso è spuntato uno striscione che la dice lunga su quale sia il reale sentimento di una certa sinistra. Ingabbiata nel retaggio anti Usa degli anni Settanta e nostalgica del comunismo sovietico, la sinistra di oggi inneggia a Gazprom.
Sarebbe forse stato troppo esplicito inneggiare a Vladimir Putin e forse pensavano che così facendo l'onda della polemica si sarebbe attenuata. Ma scrivere "we love (col cuore) Gazprom" non ha un significato molto diverso, visto quello che rappresenta la società energetica, una delle controllate dal governo russo. E per chiarire meglio la propria posizione, i manifestanti che hanno preparato quel cartello hanno aggiunto anche un'altra riga, che esplica meglio il pensiero di una certa sinistra: "Yankees go home". Uno slogan riciclato dai movimenti anti-americanisti del passato che torna alla ribalta in una manifestazione rossa, che si dice contro il fascismo.
A scattare la foto, che da più parti è stata accusata di essere un fake, è stato il giornalista di Left, Leonardo Filippi, che ha commentato: "In mezzo alla piazza un bello striscione, opportuno e netto, per celebrare la ricorrenza. Onorando il sincero antifascista Putin responsabile di crimini di guerra, eccidi, deportazioni". E sono tante le polemiche per quello striscione, che tuttavia non dice nulla di diverso da quello che è sempre stata la sinistra nostalgica del regime sovietico, quella che urla orgogliosa "meglio comunista che fascista", che non ammette e non considera i crimini rossi.
Una narrazione della storia sbagliata che si ripete ancora una volta, anche ora che il mondo è sull'orlo di una guerra nucleare per mano di chi, Gazprom, la controlla. "Lo striscione della Cgil che ama Gazprom è grottesco. Un tentativo patetico e vile di dire: 'Non bombardare me, padrone. Lo vedi che sto dalla tua parte?' Tanto valeva scrivere direttamente così su dei bei cartelli e diventare ominicchi-sandwich", si legge in uno dei tweet più duri contro la manifestazione di Roma.
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