In ballo c'erano oltre 200 ettari di terreno da sfalciare, distribuiti in varie zone demaniali, fra aree golenali dei fiumi e altri punti del territorio provinciale, oggetto di uno specifico bando; secondo l'accusa, pilotato.

A far drizzare le orecchie (forse anche al partecipante non selezionato nel frattempo deceduto) è il vincitore della bandita nel 2014 dal Servizio Tecnico di Bacino: nientemeno che il patron del Papeete, Massimo Casanova, all'epoca interessato alla concessione tramite la società della cognata. Una figura apparentemente collegata all'allora dirigente Claudio Miccoli. (...) Corriere Romagna