La Data Valley dell'Emilia-Romagna vince una nuova sfida. Il Tecnopolo di Bologna diventa infatti la sede del Centro nazionale di supercalcolo: l'hub della ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing. La nuova infrastruttura trasversale per l'intelligenza artificiale e i Big Data a supporto dei principali settori strategici del Paese.
Il Centro riunisce la gran parte gli enti e degli istituti accademici, scientifici e della ricerca italiani, pubblici e privati, insieme a partner industriali - 51 in tutto, tra cui il soggetto capofila, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Cineca, Cnr, Università di Bologna, Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma, International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development (IFAB) -, può contare sul finanziamento di quasi 320 milioni di euro dal PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e si candida a diventare la più grande infrastruttura del Paese in questo settore.
Oggi il via all'operazione: nella sede della Regione Emilia-Romagna, a Bologna, si è svolta la prima assemblea plenaria della Fondazione ICSC, che gestirà il Centro. Sono stati eletti il presidente della Fondazione, il professore ordinario di Fisica sperimentale all'Università di Bologna Antonio Zoccoli, e i membri del Consiglio di Amministrazione.
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