Un nuovo Piano contro gli incendi boschivi in Emilia-Romagna. Il via libera è arrivato dalla Giunta regionale nell'ultima seduta.
Sin dal 1978 la Regione si è dotata di un Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, ma quello appena approvato, e valido fino al 2026, assicura, tra le altre cose, revisioni annuali di monitoraggio degli eventi e verifica del fenomeno secondo le Linee Guida ministeriali.
Il Piano regionale indirizza le attività antincendio e coordina una serie di attori responsabili fino al livello comunale. Inoltre, comprende uno studio di previsione che analizza il rischio di incendio in ciascuna zona del territorio regionale, fissa le strategie di controllo e prevenzione del fenomeno e indica le modalità di spegnimento.
L'aggiornamento del piano perfeziona l'analisi della vulnerabilità territoriale sulla base dei modelli di combustibile e approfondisce le problematiche relative agli incendi di "interfaccia", ovvero di un fuoco di vegetazione che si diffonde o può diffondersi su linee, superfici o zone dove costruzioni o altre strutture si incontrano o si compenetrano con aree vegetate creando condizioni di pericolosità particolari. Per l'Emilia-Romagna questo è un tema particolarmente rilevante in quanto regione popolosa, di transito e dal paesaggio così diversificato.
L'Emilia-Romagna, al confine tra l'area biogeografica continentale e quella mediterranea, sta al limite dei grandi incendi: fino ad ora sono stati registrati episodi abbastanza contenuti ma rischia, a seguito del riscaldamento climatico, fenomeni di sempre maggiore gravità con danni incalcolabili al patrimonio economico e ambientale.
Il piano prevede anche il coinvolgimento di "Comunità resilienti" valide e responsabili, come il mondo degli agricoltori, per la prevenzione del rischio incendi. Per questo è importante promuovere interventi formativi per la diffusione di buone pratiche volte a mitigare il rischio di incendio boschivo e la corretta gestione dei residui agricoli e forestali.
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