La ripresa dei flussi turistici di questa estate non è stata sufficiente ad evitare il rallentamento della ripresa. E con l'esaurirsi della stagione turistica, le aspettative delle piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi tornano a peggiorare: una su tre – il 32% – prevede di chiudere il secondo semestre con il fatturato in calo rispetto allo stesso periodo del 2021. Solo il 18%, invece, stima una crescita.
È quanto emerge da una rilevazione condotta da SWG per Confesercenti su una platea di imprenditori associati attivi nel commercio, nel turismo e dei servizi, per valutare attese e prospettive delle PMI del terziario in occasione del rinnovo della legislatura. A pesare sui fatturati, segnalano gli imprenditori, è soprattutto il boom dei costi energetici – indicato dal 28% degli intervistati – e dell'inflazione (22% delle indicazioni).
Ma il 26% indica, tra i fattori di freno, anche l'onda lunga del Covid19 e i numeri dei contagi, che non permette una normalizzazione dei consumi. Al nuovo Parlamento, dunque, chiedono di affrontare la fase difficile in arrivo: il 31% degli imprenditori segnala la necessità di intervenire per contrastare l'inflazione e gli effetti della corsa degli energetici, con sostegni mirati per famiglie e imprese. E poi di riprendere a lavorare per sciogliere i nodi che hanno trattenuto la crescita italiana negli ultimi venti anni.
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